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La Casa di Carta – seconda parte

La Casa di Carta

La Casa di Carta sembra essere diventata il nuovo fenomeno del momento nei social. In moltissimi la stanno esaltando a “serie dell’anno”, fioccano articoli sui personaggi, sulle maschere, e la cosa ha anche portato un sacco di accessi al mio Venerdì Gnocca su Ursula Corberò, quindi non mi posso lamentare. Ovviamente non sono mancate le voci critiche…

Io non avevo scritto una recensione della prima parte de La Casa di Carta, ma mi era moderatamente piaciuta. L’ho inserita al diciannovesimo posto tra le migliori serie dello scorso anno (quindi niente per cui strapparsi i capelli) definendola “un po’ ingenua in alcuni momenti ma certo molto coinvolgente”.

Dopo aver visto le ultime puntate (che comunque in Spagna erano parte della prima e unica serie – Netflix ha scelto di fare un po’ di taglia e cuci, e una stagione di 14 episodi da 75 minuti è stata divisa in due di episodi da 50 circa) la mia opinione non è cambiata. Anzi si è radicalizzata. La Casa di Carta è MOLTO ingenua, e proprio per questo sta ottenendo tutto questo successo.

Molti critici della serie hanno puntato il dito sull’estetica e sui dialoghi da soap, che per me sono la principale attrattiva in quello che altriment sarebbe stato una serie heist (si può dire?) ambiziosa ma con una serie infinita di buchi e senza attori veramente all’altezza. C’è voglia di soap, diciamo la verità. Dopo anni di serie ultracerebrali e complesse (non che l’ondata sia finita) c’è un certo ritorno indietro ad una semplicità che consente allo spettatore di rilassarsi sul divano e godersi una manciata di popcorn, senza essere costretto a prestare attenzione ad ogni dialogo e a ogni movimento sullo sfondo per timore di perdersi un indizio importante sulla trama (o metà della trama stessa). In parte lo si è visto anche con Sense 8, che (ora mi ammazzerete) nell’estetica da soap opera argentina anni 80 ci sguazza senza ritegno – ovvio, con un talento registico immensamente maggiore.

La Casa di Carta

Motivo numero due del successo: iconografia spinta! Tute rosse e maschere cool…

Solo questo consente a attori mediocri di salvarsi da un possibile disastro. Le risate di Denver sarebbero state insopportabili in una serie seria. Qui fanno parte del personaggio. La storia improbabile tra il Professore e Raquel Murillo sarebbe stata improponibile altrove, qui è foriera di momenti lirico/romantici che nemmeno in Sentieri. Esplorare le aree di grigio tra bene e male è una caratteristica di qualsiasi telefilm (che parola vintage!) degli ultimi anni, ma qui si esagera con tesi pro-ladri anti-sistema che farebbero girare la testa ai maggiori complottisti.

Ma ancora una volta that’s entertainment. Nel mondo della fiction non solo si può fare tutto. Si DEVE fare tutto.

Insomma, lo vogliamo abbracciare questo trash o no? Se si decide di percorrere una strada, facciamolo fino in fondo. Io mi sono divertito. Senza entusiasmi, per carità. Ma una serie che mi fa cantare Bella Ciao mi fa contento 🙂

Eppoi c’è la Corberò. Sono una persona semplice..

Úrsula Corberó

Netflix ovviamente non si è lasciata sfuggire l’occasione di programmare una terza stagione (che poi sarebbe la seconda! Oh, insomma…), nonostante la storia fosse chiaramente conclusa qui. Ma ci sono tanti personaggi dei quali dovremmo conoscere il futuro. Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma potrebbe venirne fuori una cosa carina. Vedremo cosa si inventeranno!

5 thoughts on “La Casa di Carta – seconda parte”

  1. Ero talmente in ritardo nel vedere la prima stagione, che ho direttamente aspettato la seconda, mi spererò tutto insieme e poi passerò a leggerti, in questo periodo sto facendo piangere Netflix, ci sono un sacco di serie niente male da vedere. In ogni caso la Corberò mi aveva già convinto 😉 Cheers

    • Hai fatto bene, tanto era una cosa sola in originale 😀 Conoscendo i tuoi gusti non so quanto l’apprezzerai… ma sono curioso!

  2. Non so nulla di questa serie, mi sa che gli amici netflixi l’hanno schivata, però ho apprezzato il video di Zerocalcare col dio del vetro e quello dell’umido.
    E ovviamente, questa Corberò è davvero molto bella! °O°

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