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Addio Fottuti Musi Verdi è più coraggioso che riuscito

Addo Fottuti Musi Verdi

ADDIO FOTTUTI MUSI VERDI

Regia di Francesco Ebbasta (Francesco Capaldo)

Con Ciro Priello, Beatrice Arnera, Simone Ruzzo, Fabio Balsamo, Alfredo Felaco
Genere: commedia fantascientifica
Italia, 2017
Durata 93 minuti

Addio Fottuti Musi Verdi

Addio Fottuti Musi Verdi è un film che ho atteso con una certa curiosità. Sebbene anche per motivi generazionali non abbia grande simpatia per l’idea di degli youtuber approdati al cinema, i The Jackal sono quelli che trovo più talentuosi sia dal punto di vista interpretativo che registico, e soprattutto ho trovato interessante la loro scelta di esordire con una commedia fantascientifica. Sarebbe stata molto più semplice una normale commedia, un cinepanettone con Boldi e simili, ma si vede che hanno voluto sperimentare con linguaggi visivi inediti. I trailer mostravano una realizzazione tecnica di buon livello, e sebbene il risultato al botteghino non sia stato esaltante… beh, mi sembrava giusto dar loro una chance!

Ciro (Ciro Priello) è un grafico pubblicitario… o almeno in teoria. In pratica fa lo sguattero in una finta pizzeria-friggitoria napoletana in realtà gestita da cinesi, mentre i suoi progetti reali sembrano fallire uno dopo l’altro. Non che la vita privata vada meglio: la madre vive di fronte a lui e dalla finestra continua a controllare la sua vita, ancora non trova il coraggio di dichiararsi a Matilda (Beatrice Arnera) e il migliore amico e patito di fantascienza Fabio (Balsamo) non sa proporgli di meglio che lavorare a dei trashissimi video di matrimonio o prediciottesimi. Tutto cambia quando il suo curriculum viene mandato un po’ per sbaglio e un po’ no agli alieni, che cercano da sempre una figura come lui. Sembra il lavoro dei sogni. Solo che il piano dei “musi verdi” è distruggere la Terra per una vecchia storia di bollette non pagate.

Addio Fottuti Musi Verdi

L’ispirazione più evidente dei The Jackal arriva dalla Guida Galattica per gli Autostoppisti, e visto che si tratta di uno dei miei testi sacri la cosa non può che rendermi felice. L’attenzione a effetti speciali, montaggio, musiche è altissima e da questo punto di vista (come testimoniato anche da una candidatura ai David di Donatello) la missione è sicuramente compiuta. C’è una certa reverenza nell’approcciarsi al genere in questo modo, ma pure incoscienza nell’ibridarlo con tutto il mondo dei The Jackal e… tutta Napoli, si potrebbe dire.

Non credo di fare spoiler troppo clamorosi se dico che ci sono dei cameo (e qualcosa di più) di Gigi D’Alessio e di Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito, meglio noti come Don Pietro e Genny Savastano. E proprio questi momenti sono quelli più genuinamente divertenti del film, che per il resto si limita a una satira che forse vorrebbe essere corrosiva, sul solito tema del lavoro che non si trova, che umilia le qualifiche di chi si impegna e così via. Satira che qualche sorriso lo strappa pure, ma troppo accennato e infrequente, e che non è legata benissimo alla trama scientifica, con il risultato che invece di ampliare la platea potenziale finisce per restringerla.

Addo Fottuti Musi Verdi

È un peccato perché alla fine i (non molti) momenti action funzionano meglio. Visivamente tutto funziona alla grande, e l’improbabile eroe Fabio Balsamo trascina la seconda parte del film a un parziale risollevamento. In alcune scene sembra di poter volare alto. Sono le citazioni dei corti su Youtube e tutto il resto a frustrare le ambizioni internazionali e a riportarci tristemente in Italia.

Il coraggio c’è stato, ma i The Jackal si sono fermati a metà del guado… e sono affondati. Spero che non si arrendano e la prossima volta trovino la forza di passare dall’altra parte, senza fermarsi su lidi noti e sicuri.

5 thoughts on “Addio Fottuti Musi Verdi è più coraggioso che riuscito”

  1. Ecco, mi stavo giusto chiedendo se guardarlo o no. Ora ho le idee più chiare. 🙂

  2. Ero curioso di vederlo proprio perché faceva pizzicare il mio senso di Douglas Adams, non sono certo un grande appassionato di youtuber o di (gulp) Gigi D’Alessio, ma almeno dopo questo post so cosa aspettarmi, gracias! 😉 Cheers

  3. Concordo sugli youtuber anche se loro sono stati tra i primissimi (quando YT se lo cagavano in pochi e i loro video giravano più per email, parlo del 2004 circa, mi riferisco alla parodia dello spot degli assorbenti in particolare), quindi mi viene difficile metterli in quella categoria di deficienti che non hanno voglia di lavorare.
    Il film mi attira non tanto per loro ma perché quando gli italiani ci spendono due soldi in più per gli effetti speciali, per di più per un genere che non viene quasi mai usato qui, la possibilità gli va data a prescindere! Non mi sono sentito di andare al cinema ma gli darò sicuramente una possibilità per l’home video. E poi mi hai incuriosito!

  4. A me è piaciuto, concordo che si poteva osare e fare meglio, ma rimane al momento il miglior film fatto dagli youtuber italiani, gli altri nemmeno ci hanno provato, i Jackal hanno osato

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