fbpx
logo

I Kill Giants (o almeno ci provo)

Quando Netflix mi segnala l’uscita di un nuovo film non passato dalle sale solitamente tremo, e ignoro o mi appresto a rispolverare l’apposita rubrica. Ma non abbiate paura: I Kill Giants non è un Netflix Original, e anzi quando è stato annunciato era una pellicola piuttosto attesa! Che ne dite, andiamo a capire perché?

I Kill Giants

Lì sotto, in piccolo, c’è scritto “based on the critically acclaimed graphic novel”, e in effetti I Kill Giants è tratto da un fumetto scritto da Joe Kelly e disegnato da J.M. Ken Niimura, pubblicato originariamente dalla Image Comics tra il 2008 e il 2009 e sbarcato anche in Italia grazia alla Bao Publishing. Io non l’ho letto, ma dicono che sia una meraviglia. Ha vinto il titolo di “Best Indy Book of 2008” di IGN, era nella top ten dei migliori fumetti del 2009 del New York Magazine, è stato medaglia d’oro al quinto International Manga Award e così via. Se vi è venuta voglia di leggerlo, eccovi un link per comprarlo su Amazon (se lo preferite c’è anche con la variant cover di Zerocalcare). Prima o poi lo farò anche io.

Qui però si parla del film. Che ha quanto ho capito, ha sostanzialmente la stessa storia…

I Kill Giants

Madison Wolfe è Barbara Thorson, una ragazzina che vive una situazione familiare difficile (la casa è mandata avanti con fatica dalla sorella maggiore, la sempre brava Imogen Poots) e ha reagito immergendosi sempre più in un mondo fantastico creato dalla sua immaginazione. Sarà solo immaginazione? Chissà. In ogni modo lei è convinta di essere l’unico baluardo in grado di proteggere la propria cittadina dagli attacchi dei giganti, creature infide e pericolosissime che si nascondono dalla notte dei tempi e che quando colpiscono lasciano credere alle persone che la colpa sia di terremoti, inondazioni o altre catastrofi naturali.

Barbara è quasi sempre sola, e passa le sue giornate a scrivere diari e storie e a costruire elaborate trappole per giganti. Riesce a fare amicizia con una compagna di classe appena arrivata dall’Inghilterra, che si lega a lei con scetticismo ma è sempre più coinvolta, ma entrambe sono vittime di bullismo. A cercare di aiutarla c’è solo la psicologa della scuola, interpretata da Zoe Saldana, che capisce che sotto la superficie Barbara nasconde un disagio più profondo…

I Kill Giants

Il film diretto dall’esordiente (ma già premio Oscar per il miglior cortometraggio) Anders Walter e sceneggiato dallo stesso scrittore del fumetto si concentra molto sulla costruzione dell’elaborato mondo di Barbara, e visivamente funziona. I giganti restano sullo sfondo e sono credibili quel tanto che basta a instillare il dubbio nello spettatore, e quando entrano in scena i mostri veramente grossi lo fanno in grande stile. Gli attori sono tutti bravi e la protagonista in particolare (appena quindicenne ma con già un curriculum sconfinato, da True Detective a Trumbo, da The Conjuring 2 a Zoo) è davvero convincente e intensa. Il problema è che si arriva in fondo al film pensando che sì, è carino… ma che avrebbe potuto essere molto di più.

I Kill Giants

Il problema è forse che la parte più emotivamente coinvolgente della storia (la famiglia di Barbara) rimane un po’ troppo in secondo piano, mentre la produzione ha puntato soprattutto sul lato fantasy del film (vedi il richiamo a Harry Potter sulla locandina), barando un po’. Gli obiettivi erano probabilmente cose come A Monster Calls o Where the Wild Things are, ma il bersaglio è stato appena sfiorato. Per una volta, serviva un po’ più di realtà.

I risultati deludenti al botteghino americano e il passaggio diretto su Netflix in Italia sono la dimostrazione che anche il pubblico ha capito che qualcosa non andava. I Kill Giants resta un film gradevole, ma i titoli imperdibili sono altri. Peccato!

7 thoughts on “I Kill Giants (o almeno ci provo)”

  1. Ho intenzione di vederlo in questi giorni. Il fumetto purtroppo non l’ho letto quindi non ho ben idea di cosa mi potrei trovare davanti. La tua recensione e la tua valutazione rimangono un po’ freddine, ma io in questo film ci credo un po’ comunque.

  2. Ahh peccato per il risultato del film! devo ancora leggere il fumetto, ma ce l’ho pronto da mesi XD appena l’avrò letto, vedrò il film per curiosità, ma ho delle aspettative basse!

  3. Il fumetto mi intrigava assai ma non so perché non ho mai trovato la spinta giusta a leggerlo. Immaginavo che la resa filmica sarebbe stata deludente, quindi rimango focalizzato sul fumetto 😉

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.