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Bodyguard: se Robb Stark diventa 007…

Partiamo dal titolo: sì, già da qualche settimana si rincorrono voci su chi sarà il sostituto di Daniel Craig come nuovo 007, e pare proprio che la prestazione offerta come protagonista di Bodyguard abbia fatto balzare il buon Richard Madden (ovvero il povero Robb Stark del Trono di Spade) in testa alle preferenze della storica produttrice Barbara Broccoli. Che abbia perso la testa? Può anche essere, ma quello che è certo è che Bodyguard è stata la serie più vista in Inghilterra degli ultimi dieci anni, per l’esattezza dallo speciale del Dr. Who del 2008, e le recensioni per la serie sono davvero positive. Da un paio di settimane finalmente è arrivata anche in Italia, su Netflix, e ora che l’ho vista posso dare anche il mio giudizio!

Richard Madden è David Budd, sergente di polizia ed ex soldato dell’esercito inglese, reduce da missioni in Afghanistan che gli hanno lasciato in eredità un bel disturbo da stress post traumatico. Tornando a Londra in treno con i figli Budd si trova per caso a sventare un attacco terroristico, e l’eroismo dimostrato gli vale una promozione come guardia del corpo personale del Segretario di Stato per gli affari interni Julia Montague (Keeley Hawes), giovane falco conservatore che ha sempre votato a favore delle missioni nelle quali Budd è stato impegnato, al centro del mirino per le sue posizioni politiche e la sua ambizione di scalare la leadership del partito…

Fin dal primo episodio non è difficile capire come abbia fatto Bodyguard ad attrarre in questo modo l’attenzione del pubblico: la tensione è da subito alle stelle, la messa in scena è ottima, il cast è perfettamente calato nella parte. L’inizio della serie è assolutamente sensazionale, e il lieve calo nella parte centrale è assolutamente fisiologico, prima di una ripresa nel finale ancora su livelli altissimi. Impossibile non guardarla fino in fondo, e magari divorarla in una intensa sessione di binge-watching.

Bodyguard ha tutto per piacere a un pubblico più vasto possibile. Intrighi e misteri? Eccome. Azione? Non manca. Una punta di seduzione per dar pepe al tutto? Anche più di una punta. La serie BBC fa quanto di meglio sia possibile per rispondere alle aspettative dei fan di serie come 24 e Homeland, ma aggiungendo anche quel pizzico di britannicità che la rende ancor più caratteristica e riconoscibile.

In tutto questo fiorire di elogi non può mancare però una critica, ahimé proprio al protagonista. Nel Trono di Spade Richard Madden non era parso un dio della recitazione, ma il ruolo limitato (e la bocca buona dei fan, diciamolo) nascondeva in parte le sue carenze. Qui ha sulle spalle il peso della trama, e in molti momenti fa fatica a trasportarlo. Pare incerto, monoespressivo, non all’altezza dell’ottimo cast di contorno e della messa in scena generale. Si salva perché David Budd è la personificazione dello stress: in crisi con la famiglia, senza fiducia nel proprio lavoro, senza amici, con tutti i postumi della guerra che si fanno sentire… Un personaggio che non ha bisogno di mostrare troppe sfaccettature, che deve essere duro ma mostrare fragilità e incertezze. In qualche modo capisco perché è stato accostato alla parte di James Bond, visto che  la caratterizzazione di Craig può ricordarlo. Madden non è allo stesso livello, e chissà mai se lo diverrà. A prescindere da lui e da chi sarà il prossimo 007, comunque, Bodyguard è tra le migliori serie dell’anno, senza alcuna discussione, e dopo Killing Eve è la dimostrazione (come se ce ne fosse bisogno) che l’Inghilterra non ha niente da invidiare agli USA, e semmai forse è vero il contrario. Guardatelo!

6 thoughts on “Bodyguard: se Robb Stark diventa 007…”

  1. Non mi ispirava per nulla, forse per via del faccione del protagonista? Strano perché il tema mi piace, vediamo se riesco a tirare su una maratona spaparanzato sul divano, gli hai fatto decisamente una buona pubblicità a questa serie 😉 Cheers

  2. Anche nei Medici era abbastanza inespressivo.. Certo che dopo Daniel Craig hai ragione che ci starebbe bene come 007..dopo di lui probabilmente metteranno direttamente uno scaldabagno 😀

  3. Se il salto da Brosnan a Craig è stato rivoluzionario, il prossimo come sarà? Chiameranno ancora Campbell per salvare la baracca dopo l’addio di Boyle? Vedremo.

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