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Geekoni Film Festival 2019: School of Rock!

School of Rock!

È già passato un anno da quando, con gli altri supernerdroi della Geek League, abbiamo dato vita al primo omaggio allo storico Giffoni Film Festival, appuntamento con il cinema per ragazzi immancabile dal 1971. Per il primo articolo avevo pensato di recuperare uno dei film storici della mia infanzia, che non rivedevo da molti anni, e la scelta era caduta su Piramide di Paura. Quest’anno invece voglio andare avanti di qualche anno, a quando ero già più grandicello. E se devo pensare a un film dei favolosi anni 2000 che mi ha riportato allo spirito e all’entusiasmo che provavo guardando i film per ragazzi di una volta, c’è una sola pellicola che mi viene in mente: School of Rock!

School of rock

Il film

Il film di Richard Linklater con Jack Black mattatore assoluto è uno di quei rarissimi spettacoli che ogni volta mi fanno venire voglia di alzarmi in piedi ad applaudire. Una storia semplice, lineare se vogliamo, una classica favola (rock) a lieto fine raccontata però con entusiasmo e tanta voglia di divertirsi e divertire.

Jack Black è Dewey, un ultratrentenne che per tutta la vita ha sognato solo di diventare una stella del rock’n roll, e che si ritrova ad essere l’unico che continua nonostante tutto a credere in se stesso. La sua band l’ha licenziato per le sue esagerazioni e per intraprendere un percorso più commerciale, non ha soldi per pagare una casa, dorme da anni a scrocco dal suo migliore amico che però viene costretto dalla fidanzata a dargli un ultimatum: o pagherà almeno parte degli affitti arretrati o verrà cacciato. Soluzioni in vista non ce ne sono, e quando una prestigiosa scuola privata chiama per offrire al suo amico un posto da supplente, Dewey pensa bene di fingere di essere lui… in fondo quanto mai sarà difficile fare l’insegnante per un gruppo di marmocchi?

School of rock

Il problema semmai è che i marmocchi sono molto più svegli del previsto, e lui non sa assolutamente nulla di nulla. Le prime ore passano nell’ozio più completo, ma presto Dewey scopre che oltre a un cervello molto attivo i bimbetti hanno anche altre doti non indifferenti: sanno suonare! Certo, si dedicano alla classica, ma con un po’ di allenamento indirizzarli verso il rock non deve essere troppo complicato. E allora visto che la battaglia delle band si avvicina e Dewey non vede l’ora di partecipare per vendicarsi del suo ex gruppo, i bimbi vengono sottoposti a un progetto scolastico molto particolare (e non troppo autorizzato), una vera e propria scuola di rock!

School of rock

La musica

Per spiegare il mio innamoramento verso questo film, credo che basti dare un’occhiata alla colonna sonora: Clash, Kiss, Ac/Dc, Cream, T-Rex, Who, Stooges, Ramones e addirittura i Led Zeppelin, solitamente molto restii a concedere la loro musica per colonne sonore! Per convincerli a concedere i diritti di Immigrant Song Linklater filmò il protagonista Jack Black che li implorava di far loro usare la canzone davanti a centinaia di fan urlanti. Missione compiuta. Non si può dire di no al rock.

La musica però (forse) non basta a spiegare i 130 milioni di incasso in tutto il mondo a fronte di 35 di budget, le serie tv che ne sono seguite, il musical che va avanti da anni con successo nei teatri di tutto il globo (anche in Italia, con protagonista l’ottimo Lillo). E allora dobbiamo guardare alla grande alchimia che è stata trovata nel cast. Di Jack Black è quasi inutile parlare.

La parte gli calza addosso come un guanto, il co-protagonista e sceneggiatore Mike White l’ha scritta apposta per lui, e si vede. Dopo School of Rock sono fioccati i paragoni che lo volevano come il “nuovo Belushi”. Troppo, decisamente. A Black manca un po’ della cattiveria del compianto John, ma come follia, ritmo, capacità di trascinare le folle qui ci si è avvicinato come non mai. Il rock è la sua dimensione migliore, si è visto anche nel successivo Tenacious D and the Pick of Destiny.

Insieme a lui, oltre a Mike White, va citata una straordinaria Joan Cusack, macchietta divertentissima nel ruolo della preside inflessibile… quando non le fanno bere qualche birra di troppo accompagnata dalla musica di Stevie Nicks.

School of rock

Il cast

Eppoi c’è il cast dei bambini. Bambini con un gran talento, sia recitativo che musicale. Bambini che hanno saputo esprimersi con grande naturalezza e che risultano fin da subito assolutamente irresistibili: il chitarrista timido che sboccia pian piano, il batterista terremoto, la cantante alla Aretha Franklin e così via, fino alla perfettina Miranda Cosgrove primissima della classe e manager della band.

Degli anni 80, School of Rock recupera anche un po’ di sano spirito pre-politically correct, nello specifico per il suo utilizzo bonario di certi stereotipo che ultimamente non passano più così inosservati. La cantante nera è ovviamente sovrappeso (come Jack Black, ok), lo stilista della band è un bambino chiaramente effemminato… Oggi si storcerebbe ancor più il naso. Nel 2003 evidentemente si poteva ancora.

Il merito principale di School of Rock, però, lo ribadisco, è l’entusiasmo che genera. Dovete farlo vedere a figli, fratelli minori, cuginetti… a chiunque. Farà bene a loro, farà bene a voi se non l’avete ancora visto. A me, personalmente, continua ogni volta a ricordarmi che la musica che amo tanto non morirà mai, e che non si è mai troppo vecchi (né troppo giovani!) per rockeggiare.

E ora tutti sul palco!

Sui titoli di coda, eccovi il calendario completo del Geekoni. Tanti ricordi imperdibili tutti insieme non si leggevano da… un anno, almeno 😀

geekoni film festival

12 thoughts on “Geekoni Film Festival 2019: School of Rock!”

  1. Quando parli di pre-politically correct mi viene in mente: «Io ho toccato i vostri bambini e loro hanno toccato me». Scena che ogni volta mi fa piegare in due dal ridere. Quanto lo amo questo film, ogni volta che lo rivedo – e lo faccio molto spesso – mi esalto, per la colonna sonora, per le battute e per un Giacomo Nero perfettamente nel suo ruolo. No, non è il “nuovo nessuno” gli basta essere il vecchio se stesso, ed è un peccato che la sua follia non sia mai stata sfruttata come si deve se non in rari casi, tipo questo film 😉 Cheers

  2. E il bello è che i bambini suonavano tutti per davvero! La maggior parte ha poi continuato la carriera nel mondo della musica.

  3. Io devo aver visto solo l’inizio..comunque Jack Black mi sta troppo simpatico, devo recuperarlo!

  4. Film sempre divertente, nonostante i buchi di trama e certe ingenuità (la scuola che assume uno senza manco chiedere i documenti, e nel finale, i genitori che continuano a lasciare i figli in balia del falso insegnante).
    A ogni modo, se lo passano in tv, cerco di guardarlo ^^

  5. Non avevo notato il politicamente scorretto ma ho visto il film solo una volta, quando lo passò Sky (o erano ancora Stream e Tele+?).
    Mi hai fatto venire voglia di rivederlo per ‘sto particolare!

  6. “Favolosi” anni 2000? Va be’ 😝
    Ho visto solo una volta questa pellicola ma mi piacerebbe riguardarla oggi.
    Concordo con te sull’esagerare al paragonarlo al sommo John Belushi (ma che ne sanno i bambocci di oggi) ma resta comunque un grande talento!
    Viva il politicamente scorretto! Con questo mi fai venire voglia di riguardare il film anche subito! E pensare che quando ho visto il film, manco ci avevo fatto caso… sarà che i buonisti ancora non rompevano il cazzo!

  7. Questo film è veramente stupendo. Però credo che se non ci fosse stato Jack Black, il fim non avrebbe avuto la stessa forza. Qui è praticamente perfetto.
    Sul fatto del politcally correct forse è così, però ultimamente viene messo l’accento sull’aspetto fisico che non deve rientrare per forza dentro certi canoni prestabiliti, anzi. Si sente parlare sempre più di autostima (femminile e non) sia dal punto di vista fisico che caratteriale. Poi certo, ci sono mille contraddizioni nei messaggi che vengono fatti passare, però quei personaggi del film secondo me non sono politically scorrect, sono forse dei precursori del fatto che va bene così, anche perché non i sembra che vengano denigrati o sfottuti.

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