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Guida rapida all’indignazione

Facciamo anche rapidissima, vi va?

Se due ragazzini su twitter dicono che un vecchio (e brutto) film va censurato perché è sessista, non si tratta della “cancel culture che regna a Hollywood” che vuole distruggere la vostra infanzia. Sono solo due ragazzini che dicono stronzate su twitter per attirare l’attenzione.

Se esce fuori la notizia che “vogliono censurare anche Biancaneve” perché il bacio del principe non era consensuale, prima di condividere indignati urlando allo stupro della vostra infanzia andate a controllare le fonti. Scoprirete che tutto è nato dall’articolo di un minuscolo articolo di San Francisco che in America non si sono neanche cagati minimamente, ma che in Italia è stato ovviamente ripreso da serissimi (ahahah) portali d’informazione come HuffPost e il Giornale, e poi anche rilanciato dall’Ansa che non voleva rimanere indietro in questa gara a chi è più stupido. Per farvi un esempio, sarebbe come se la Germania dichiarasse guerra all’Italia per i titoli di Libero contro la Merkel.

(ok, forse farebbero bene)

Se un senatore papillonato e represso scrive ogni giorno puttanate colossale sulla sua bacheca, voi non andate a commentare offendendolo e ridendo di lui: è esattamente quello che vuole. La spara ogni giorno più grossa perché così raggiunge una fetta sempre maggiore di pubblico, e tra i grandi numeri troverà anche dei gonzi peggio di lui che penseranno “però, questo Simone (nome di fantasia) sembra davvero intelligente” e finirà che lo voteranno pure.

Se pensate che Pio e Amedeo siano delle persone divertenti e che le loro battute colgano nel segno, onestamente non so fare molto di più che allargare le braccia.

Se trovate delle notizie che vi fanno arrabbiare e che parlano di censura, cancel culture, nazifemminismo, omosessualizzazione della società, controllate le fonti. Molto probabilmente si tratta di comunicati stampa di Fratelli d’Italia, o di bufale colossali. Insomma, niente da prendere sul serio e rilanciare sui vostri social. Nessuno vuole cancellare il vostro passato.

Perché il nostro passato non va cancellato. Non bisogna cancellare Casablanca, Grease, i vecchi cartoni della Disney o Hazzard. Anche se le uniche due cose tollerabili di Hazzard erano Daisy Duke e la sigla. Semplicemente dobbiamo evidenziare tutte le cazzate e gli errori enormi che si facevano fino a ieri e dobbiamo dire “eravamo dei coglioni ignoranti. D’ora in poi non saremo più così ignoranti, o magari saremo ignoranti in maniera diversa. Impareremo dagli errori”. Ed è questo che (piano piano, faticosamente, con troppi sobbalzi e un rumore di fondo insopportabile fatto di piagnistei e strepiti) si sta cominciando a fare.

Se si perde tempo a indignarsi per queste cose, poi finisce che questo insopportabile piagnisteo ci impedirà di concentrarsi sulle cose per le quali vale davvero la pena indignarsi.

Tipo la notizia che dal 1996 a oggi lo 0,01% dei super ricchi ha triplicato il loro reddito. Lo 0,1% più ricco l’ha raddoppiata. Mentre il 50% più povero l’ha diminuita dell’80%.

Non vi fa indignare anche tutto questo? Non vi fa pensare qualcosa? Non vi viene in mente che forse idee tipo patrimoniale, progressività fiscale, ridistribuzione del reddito siano idee migliori di “sì flat tax, no coprifuoco, no negri e froci tranne che nelle barzellette di Pio e Amedeo”?

No? Ok, eccovi una foto di Daisy Duke. Magari attrarrà la vostra attenzione anche sul resto.

2 thoughts on “Guida rapida all’indignazione”

  1. Argomenti interessanti. Vedo che non hai perso l’abitudine di accompagnare il tutto con le bellezze della natura dal lato femminile XD

    Riguardo al passato che ha momenti imbarazzanti, finché si limitano a un sintetico disclaimer sulla diversa sensibilità di un tempo, la cosa non mi crea problemi, basta che il pistolotto non sia troppo lungo, mentre la revisione di fotogrammi e simili a uso famiglia è decisamente più fastidiosa (come le extension al computer di Daryl Hannah per coprirle il sedere, è una censura ridicola, visto che da decenni le pubblicità dei bagnoschiuma osano di più a pranzo).

    Riguardo ai Fratelli Coltelli d’Italia, al parlamentare col paPillon e a gente che Lega con le persone più sgradevoli… passo, non voglio rovinarmi l’appetito a parlare di loro XD

  2. Grande Daisy.

    Sottoscrivo tutto, ci sono cose molto più gravi della cancel culture e soprattutto del ritwittare o commentare sui social notizie stupide a cui per qualche strana ragione degli stagisti ventenni (suppongo io) danno spazio su Repubblica.it. È anche importante non giudicare cose del passato coi canoni odierni, anche se è giusto essere consapevoli che le cose erano diverse back then.

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