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Quella casa nel bosco (Drew Goddard, 2011)

Non ho mai avuto grossa simpatia per Joss Whedon, creatore di Buffy, Angel e via dicendo, personaggio osannato da molti ma anche ipercriticato da altri. Non ho mai apprezzato granché neanche Lost (prima serie a parte) e Cloverfield, sceneggiati da Drew Goddard. Mi sono quindi avvicinato a Quella casa nel bosco, horror prodotto da Whedon e diretto da Goddard (all’esordio in regia), con una certa diffidenza. Mi aspettavo un horroraccio con buoni effetti speciali ed un’atmosfera fin troppo teen, ed invece devo dire che in questo caso l’intero è stato sicuramente maggiore della somma delle parti.
Quella casa nel bosco comincia come un classico horror moderno, con i bei ragazzotti che hanno la bella idea di isolarsi in una catapecchia nel bosco e ne approfittano per limonare e puttaneggiare allegramente, finché qualcosa di strano accade e inizia il massacro. Ci sono i personaggi più classici: la puttanella che fa vedere le puppe, l’atleta, il drogatell buffone, la timidona… e persino il redneck dell’area di servizio che sputa tabacco. Insomma, nella norma. Ma fin da subito si capisce che qualcosa non va. Qualcuno osserva, come in un grande Truman Show, un reality malato che si estende a mezzo mondo e che è ben più importante di quanto sembra.
lui è la puttanella che fa vedere le puppe
La cosa interessante del film è il gioco metacinematografico che riprende ed estende quanto più possibile ciò che un decennio fa aveva fatto Wes Craven con Scream. Giocare con gli stereotipi dell’horror e svelare i meccanismi che ci sono dietro può sembrare ormai banale, visto e rivisto, ma Goddard è bravo a inventare qualcosa di nuovo, a sorprendere lo spettatore con una seconda parte impazzita, frenetica, persino irriverente (soprattutto per gli appassionati di unicorni). Proprio come Scream il film è sicuramente un horror, ma non spaventa più di tanto. Però è coinvolgente, divertente, ha il coraggio di un finale non banale. Insomma, molto bellino.
Gli attori sono superiori alla media dei prodotti teen simili, niente di eccezionale ma attori di provenienza televisiva (con la lodevole eccezione di Chris “Thor” Hemsworth) solidi che reggono bene la scena. La regia è ottima, con movimenti di camera fluidi, buona scelta di inquadrature, anche in grado di sorprendere con scelte originali.
Un film, insomma, che non chiede di essere considerato un nuovo classico ma che piacerà, e molto, a tutti gli appassionati di horror. Vedetelo!

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