Prendete un regista (DJ Caruso) noto perlopiù per i suoi lavori in televisione ma ben preparato e con un buonissimo senso del ritmo, fategli dirigere una storia che sembra un remake non autorizzato di “La Finestra sul Cortile”, aggiungete al mix uno dei giovani attori più promettenti e (soprattutto) di moda degli ultimi tempi come Shia LaBoeuf… e una gnocca adolescente che non fa mai male. Cosa si ottiene? Certo non un capolavoro come qualcuno (soprattutto in America) l’ha voluto dipingere, ma senz’altro un film solido, che non annoia e che anzi colpisce anche più di quanto uno si possa aspettare. Bravissimo David Morse nella parte del presunto serial killer, bravi comunque tutti gli attori. Disturbia è la dimostrazione che un film spudoratamente “alla moda” non necessariamente deve essere anche un film brutto. E Caruso si avvia a diventare uno dei nomi su cui puntare per i bestsellers dei prossimi anni…
[…] Caruso è un regista che nella sua carriera è stato capace di passare dall’interessante (Disturbia) al penoso (Sono il numero quattro, che almeno mi ha permesso di scrivere una recensione […]