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Mino Reitano canta i Green Day

Mino Reitano

Come quasi tutti i ragazzi cresciuti negli anni 90, ho consumato Dookie dei Gree Day. E’ stato un disco mitico per la mia generazione, un pop-punk semplice ma dannatamente efficace, che non poteva non finire in testa a tutte le classifiche e dar vita a centinaia di imitatori. Anche in Italia: penso ai Punkreas, ai Derozer… a Mino Reitano.

…no, un attimo, come a Mino Reitano?

Mino Reitano

Torniamo indietro al 1995. Mino Reitano, ahimé, era caduto nel dimenticatoio. Anzi, era preso in giro. La sua canzone patriottica per eccellenza, Italia, era stata un successo internazionale nel 1988, ma la musica era presto cambiata e il nostro paese non chiedeva più canzoni retoriche o strappalacrime. In tv andava ancora forte il karaoke, ma le canzoni di Mino non passavano mai. E allora si doveva cambiare, cercare di rinnovarsi.

Mino decise di rinnovarsi tornando al passato, a quando nei primi anni 60 suonava rock’n roll con i suoi fratelli, e emigrato in Germania aveva anche suonato insieme ai Beatles. Quindi decise di tagliarsi i capelli, usare il gel, passare al classico look da rocker, jeans e maglietta, ed abbandonare le note più lamentose. Fondò un gruppo: Mino e le Mine Vaganti, con il quale incise un singolo: Stop Karaoke.

La canzone è un piccolo capolavoro, nel quale Mino esibisce un’autoironia sensazionale (“ho venduto almeno sessanta dischi“) mista ad una certa confusione.

Ho sempre pagato le tasse,
da bambino servivo le messe,
sono sempre stato un cantante rock!

Non si capisce perché pagare le tasse e soprattutto servire le messe sia rock, ma se Mino la pensava così come contraddirlo? Stop Karaoke esibisce una base semplice e dei coretti quasi ridicoli, ma anche delle chitarre mica da ridere.

“Fiorello non è Robert Plant,
everybody clap your hands!”

Il singolo purtroppo non ha avuto il minimo successo e la band è caduta immediatamente nel dimenticatoio. Il disco che avrebbe dovuto seguirlo non è mai uscito, pare perché la casa discografica si sia rifiutata. Ed è un peccato, perché ci siamo persi l’opportunità di avere un disco in cui Mino Reitano fa una cover dei Green Day.

Si, i Green Day. Era già pronto un pezzo dal titolo “Mino dove vai”, cover riscritta di Basket Case dei Green Day… lo sappiamo perché Mino la presentò sul palco del Maurizio Costanzo Show! Guardate che attitudine punk!

Spero che la casa discografica riscopra in qualche cassetto dimenticato i master del disco. Io lo comprerei.

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