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Perfetti sconosciuti

Perfetti Sconosciuti

Ma è possibile che ancora non abbia recensito Perfetti Sconosciuti? Maddai, è il film italiano dell’anno secondo un sacco di gente, e anche se l’ho visto in ritardo rispetto a quasi tutti ormai è passato tanto tempo da quando l’ho guardato. Eppure una ricerca sul blog non porta a nessun risultato. E allora? E allora, visto che questa settimana si parla di cinema italiano…

Perfetti Sconosciuti

Perfetti Sconosciuti

Dai lo confesso, inizialmente il film di Paolo Genovese mi attraeva ben poco. In primis perché i precedenti lavori del regista non mi hanno entusiasmato, poi perché il cast di volti carini del cinema italiano mi faceva pensare a disastri, e infine perché filmetti come questo, costretti in una sola location, dal look più teatrale che cinematografico, spesso mettono in evidenza difetti di scrittura allucinanti e finiscono per risultare un insieme di battute e stereotipi buttati lì a caso.

Anche l’enorme successo di pubblico non mi dava fiducia, perché ammettiamolo, sono un po’ snob e penso che se un film italiano ha veramente tanto successo allora è molto probabilmente una merda. Lo penso perché un po’ è così, dai. E allora ho aspettato mesi, ho letto le recensioni alzando le spallucce e dicendo si, vabbé, ma le recensioni positive continuavano ad accumularsi, e alla fine ho ceduto.

E oh, avevate ragione, Perfetti Sconosciuti è proprio bello.

Perfetti Sconosciuti

Innanzitutto perché è scritto non bene, benissimo. Il meccanismo funziona come un orologio, non so se Perfetti Sconosciuti è mai stato una piece teatrale, ma so che funzionerebbe benissimo. Tante parole, zero tempi morti, personaggi ben caratterizzati a cui bastano poche frasi per farsi capire dal pubblici. Il cast è ottimo, misurato, anche attori che odio nel 90% dei loro film qui sono davvero a loro agio, nei movimenti, nei tempi delle conversazioni, negli sguardi, nei rimandi… Funziona, funziona proprio bene.

Mi rendo conto che non ho ancora detto di che parla il film, ma probabilmente lo saprete tutti. Un gruppo di amici (tre coppia, un single) si ritrova a cena a casa di una coppia, e un po’ per scommessa decidono di mettere sopra la tavola i telefonini e di rispondere a qualsiasi chiamata col vivavoce e leggere a tutti gli sms, i messaggi whatsapp, le mail ricevute. Il gioco è al massacro, visto che ben presto capiamo che ognuno dei partecipanti ha qualche segreto piccolo o grande da nascondere…

Perfetti Sconosciuti

Mi è piaciuto soprattutto il tono della narrazione, che nonostante qualche trappolone lo potesse consentire non trasforma il tutto in un drammatico lacrima movie, non la butta sul pecoreccio, Genovese non fa il finto cinico intelligentone.. E’ un film serio: divertente quando serve, sarcastico quando serve, drammatico quando è il momento. Non è un caso che Perfetti Sconosciuti sia stato tanto apprezzato all’estero, ha molto dei film francesi, o di certe commedie indie americane. E’ uno di quei rari film capaci di parlare soprattutto alla mia generazione, quella dei trenta/quarantenni, senza nevrosi, senza melodrammi, senza prenderci per il culo, diciamocelo.

L’unico vero difetto che riesco a trovare nel film è un finale che qualcuno ha esaltato, ma che a me ha fatto storcere il naso. Non vi dico niente per non fare spoiler, ma mi è sembrato un po’ un modo per inserire forzatamente nel film una sorta di morale finale che non aveva bisogno di essere esplicitata così. Si poteva fare di meglio, almeno per questo verso…

Perfetti Sconoscuti 03

Pare siano in vista un sacco di remake. Sono quasi sicuro che l’originale sarà migliore. Con mia grande sorpresa, Perfetti Sconosciuti è la dimostrazione, in un anno d’oro per il cinema italiano, che si può dire qualcosa di nuovo, di moderno, di esportabile anche nel nostro genere più classico ed inflazionato, la commedia all’italiana.

Voto: **** 1/4

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