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Captain America: what’s so civil about war, anyway?

Captain America: Civil War

Nota introduttiva: se nel bel mezzo della recensione mi scappasse detto CAPITAN America invece che Captain come vogliono loro, spero che la Marvel non mi denuncerà. Detto questo, sigla!

Si, finalmente anche io recensisco il terzo film degli Avengers di Captain America. Arrivo praticamente sei mesi dopo chiunque altro, ma l’importante è partecipare, giusto? Il film dei fratelli Russo prende spunto dalla arcinota saga che esamina le reazioni dei vari supereroi di fronte all’atto di registrazione, qui trasformato nei più semplici accordi di Sokovia, che dovrebbero mettere Iron Man e soci sotto il controllo della Nazioni Unite. Agendo completamente autonomi gli Avengers hanno si salvato il mondo, ma non sono riusciti ad impedire la morte di qualche milione di innocenti, compreso qualcuno causato da loro stessi. Ok i danni collaterali, ok ucciderne dieci per salvare cento, ma quando la bella Scarlet Witch provoca la morte di alcuni missionari del Wakanda per bloccare la minaccia di CrossBones (pochi minuti per Frank Grillo, sigh), il mondo insorge.

Civil War Scarlet

Che dite, la perdoniamo?

E i supereroi, ovviamente, si dividono. Iron Man, da bravo reaganiano di ferro, accetta di essere controllato. Il capitano Steve Rogers, invece, non è affatto d’accordo. Civil War!

Captain America: Civil War

Il vecchio Cap, da sempre testimonial dell’anarchia nel mondo libero

Il film, essendo intitolato Captain America: Civil War, ci offre soprattutto il punto di vista di Cap. Anche perché diciamolo, ha ragione. Tutti a puntare il dito contro il suo buon amico Bucky solo perché uno che gli assomiglia molto ha fatto esplodere qualche dozzina di capi di stato al momento della firma degli accordi. Come se in un mondo di supereroi tutti pensassero “si, quello può volare, quell’altro ha un’armatura che lo rende invincibile, il dio nordico per fortuna è sparito, lei ha dei poteri magici non meglio specificati… ma CAMUFFARSI? Voglio dire, questo è veramente IMPOSSIBILE!”

E allora l’ONU (da bravi garanti della pace nel mondo) dice SPARATE A VISTA, PRIMA SPARARE E POI PARLARE, nonostate Steve Rogers (che poi è uno di cui ci si dovrebbe fidare, no?) risponda “ma no, è cambiato, prima era un po’ uno scavezzacollo ma ora non farebbe più certe cose”!

Bucky Barnes Civil War

Do la colpa del mio cattivo comportamento passato alla musica di Marilyn Manson

Ovviamente tutti sono obbligati in qualche modo a scegliere da parte stare (tranne Thor che probabilmente è andato a trovare i parenti su Ragnarok e Hulk che è scomparso chissà dove), e succede questo.

civil-war02

Civil War è stato un po’ preso in giro, soprattutto prima dell’uscita, perché alla fine questa gigantesca guerra civile si risolve in un 5 vs 5 (più e riserve) in un grosso parcheggio. Voglio dire, potevano risolvere con una partita a calcetto e non fare tanto casino. Ed è vero, nei fumetti gli schieramenti in campo erano un tantino più grossi.

Si sente tanto la mancanza di Ercole nel Marvel Cinematic Universe

Si sente tanto la mancanza di Ercole nel Marvel Cinematic Universe

Ma insomma, vabbé.

La trama di Captain America: Civil War è piuttosto semplice e non esente da falle, la macchinazione che c’è dietro dovrebbe essere evidente e Zemo (Daniel Brühl) non può certo essere annoverato tra i cattivi più carismatici della storia. Ma tutto il film appare più che altro una scusa per fare incontrare un sacco di super che finora erano stati separati ed introdurne dei nuovi. E questo lavoro è fatto piuttosto bene.

Pantera Nera, innanzitutto. Anzi, Black Panther. Scusate. Scialla T’Challa. Lui è veramente figo, quindi il film che dovrebbe uscire tra un annetto con lui come protagonista promette bene. Black Panther è il cazzutissimo protettore del Wakanda e come tale non sente ragioni, lui vuole vendetta e mena come un fabbro.

Meow

Meow

Ant-Man poteva risultare inutile in mezzo a tanta compagnia, invece ha dei momenti esaltanti, fa vedere che è in grado di fare qualcosa di nuovo e porta anche qualche battuta divertente in un film che è molto più serioso dei precedenti.

Nessuno può lanciare un Ant-Man!

Eppoi c’è Spidey.

spiderman

Ecco, Spider-Man è reso benissimo. So che a qualcuno non è piaciuto, ma è il quindicenne nerd e chiacchierone che dovrebbe essere, ed ha alcune delle battute migliori del film.

Con Civil War la Marvel dimostra di non essere (più) interessata a lunghe storie d’origine per spiegare i poteri dei loro personaggi. A quello penserà eventualmente in futuro la Sony, ma onestamente… a che servirebbe? Tutti conoscono l’uomo ragno!

Captain America: Civil War

Non tutto funziona alla perfezione in Captain America: Civil War. Il Captain America precedente secondo me era superiore, così come i Guardiani della Galassia. Alcuni personaggi qui sono un po’ lasciati da parte, ma era ovvio. Hawkeye era quasi il protagonista dell’ultimo Avengers, qui compare poco. Stessa cosa per la Vedova Nera. Scarlet Witch è fichissima, ma un po’ d’approfondimento sui suoi poteri sarebbe gradito. Ma in generale, il film funziona.

Per l’appassionato di fumetti Marvel quello che stona è vedere come tutti i supereroi o quasi vengano messi sullo stesso piano, come se Capitan America, Iron Man, la Vedova Nera e Hawkeye in fondo avessero lo stesso livello di potere. Questo consente di porre tutti i protagonisti in condizione di parità, ma nelle saghe principali la Marvel ci ha insegnato che anche chi ha poteri più piccoli può, con sacrifici immensi, essere decisivo in una lotta disperata.

Ecco, nei film del Marvel Cinematic Universe forse mancano sacrificio, umiltà e disperazione. Ma Captain America: Civil War è un film così divertente che possiamo perdonarglielo, no?

Voto: ****

4 thoughts on “Captain America: what’s so civil about war, anyway?”

  1. Dillo pure che è il terzo Avengers, credo nessuno avrà da ridire! Piaciuto tantissimo, forse più degli altri due Cap, sicuramente del primo 🙂

  2. Certo che si camuffano, ad un certo punto, Cap, Falcon e Bucky indossano tutti… Un cappellino! 😀
    La Sony per fortuna non ci penserà più, ha delegato alla Marvel, il prossimo “Spider-Man: Homecoming” quindi si spera sia finalmente un bel film. Per me è perdonato, come Scarlett, le si perdona tutto 😉 Cheers

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