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Shin Godzilla – i giapponesi ce l’hanno più grosso!

Se vi dico Giappone, quali sono le prime cose che vi vengono in mente? Ok sì, i samurai, le geishe, il sushi, gli hentai con i tentacoloni… ma volete mettere con Godzilla? SIGLA!

Godzilla è sinonimo di Giappone da quando uscì il primo film, nel 1954. È figlio della paura del nucleare, del ricordo di Hiroshima e Nagasaki e dell’incidente della Daigo Fukuryu Maru, è stato un mostro distruttivo ed un eroe, una sveglia per farci rendere conto dei disastri causati dall’uomo e dall’imprevedibilità della natura, ha avuto giganteschi nemici e giganteschi alleati, e persino due figli come Minira e Godzilla Junior. Attorno a lui è stato costruito un vero e proprio mondo, con altri personaggi come King Gidorah, Mothra, Gigan e chi più ne ha più ne metta. Fin dall’inizio gli americani hanno notato il potenziale del mostro ed hanno tentato di appropriarsene, ma i risultati sono sempre stati scarsini.. Dalla prima versione del 1956, per la quale vennero girate nuove scene con Raymond Burr e vennero tolti quasi tutti i temi politici, al tentativo di remake di Emmerich del 1998, gli yankee hanno ottenuto qualche moderato successo al botteghino ma non sono mai riusciti a rendere davvero loro il mito. Ad essercisi più avvicinato è stato probabilmente Gareth Edwards, che con il suo Godzilla del 2014 ha dato il calcio d’inizio del MonsterVerse che dovrebbe trovare il suo culmine nel 2020 con lo scontro con King Kong.

Shin Godzilla

Ma Godzilla resta sinonimo di Giappone. Il successo di Edwards ha fornito la scusa alla Toho per riprendere in mano il franchise, con l’intenzione di fare le cose in grande. E sono state fatte le cose in grande davvero!

La regia è stata affidata a Hideaki Anno, che nella terra del Sol Levante è poco meno di una divinità. Si devono a lui due serie mitiche come Il Mistero della Pietra Azzurra ed Evangelion. La prima è stata una delle mie serie preferite crescendo, la seconda… molto meno. Ma pare che tutti l’abbiano adorata, quindi probabilmente sono io ad avere torto! Affiancato ad Anno un altro regista che ha collaborato a lungo con lui: Shinji Higuchi è stato lo sceneggiatore del lungometraggio The End of Evangelion, e pare che il protagonista delle serie debba il suo nome proprio a lui. Non solo, ha esperienza anche nei film coi kaiju, avendo curato gli effetti speciali della trilogia di film su Gamera negli anni 90. Ai due è stato concesso un budget considerevole, per quello che è un vero reboot della serie, e non un sequel come i precedenti fatti in Giappone.

Godzilla

La trama non potrebbe essere più semplice e classica: una enorme creatura compare nella baia di Tokyo, fa un sacco di danni e poi si dirige verso la città, e il governo giapponese… non ha la minima idea di cosa fare. Anche perché Godzilla non si limita a gironzolare spazzando via automobili e distruggendo edifici. No, Godzilla evolve! Prima viene ipotizzato che non posa neanche reggere il proprio peso fuori dall’acqua, poi addirittura si alza in piedi, assume la classica posa bipede con la quale lo identifichiamo, cresce!

Shin Godzilla size chart

Se nei film di azione americani non possiamo fare a meno dell’azione di uno o più eroi pronti a prendere in mano la situazione, nel Godzilla giapponese le cose sono più complicate. Anche i film classici sono sempre stati un atto di denuncia contro l’incapacità del governo di agire, e qui abbiamo un andamento simile. C’è chi vorrebbe fare qualcosa, ma fin da subito pare che più che Godzilla il vero nemico inarrestabile sia una burocrazia radicata nella società ed onnipresente, con la quale dover fare i conti prima di poter pensare a qualsiasi altra cosa. La politica è abituata ad insabbiare, a perdere tempo, a consumare le proprie forze nell’assurda contrattazione dei minimi dettagli, e quando è necessario prendere una decisione in fretta su una emergenza che era impossibile da prevedere è come paralizzata.

Shin Godzilla

Anno gira le scene di battaglia splendidamente, rubando più di una scena alla sua creatura più nota. È davvero un piacere vedere Godzilla muoversi, distruggere tutto in maniera quasi naturale, indifferente, come se gli uomini fossero formiche delle quali è impossibile accorgersi fin quando i loro sforzi combinati rendono inevitabile una reazione. Il mostro è talmente alieno al nostro mondo che nulla sembra ferirlo, e servirà un duro lavoro d’insieme per evitare il disastro prima che intervengano i soliti americani, pronti a soluzioni radicali. Il problema è semmai che queste scene sono relegate a una porzione minoritaria del film, mentre nel resto delle scene si parla. E si parla. E si parla. Lo scenario più frequente sono gli uffici dei ministeri e l’attesa delle scene d’azione si fa sempre più spasmodica.

Ma se così non fosse, non sarebbe il vero Godzilla. Gran parte del fascino del film sta anche nelle scene di chiacchiere, nella frustrazione che monta esponenzialmente, nella comprensione delle dinamiche e nella sottolineatura dell’evidente metaforone che il Re dei Mostri è sempre stato.

Bisogna farsi un po’ giapponesi per apprezzare appieno Shin Godzilla, che non a caso dall’altra parte del mondo è stato campione di incassi. Bisogna essere in grado di accettare un design del mostro che volutamente non abbandona completamente l’aspetto da mostrone di gomma dei film classici, e che all’inizio può apparire un po’ straniante. Anno non cerca il realismo, cerca di comunicare qualcosa. Ascoltarlo non è facile, ma se ne sarete in grado potrete togliervi delle belle soddisfazioni.

Voto: ****

5 thoughts on “Shin Godzilla – i giapponesi ce l’hanno più grosso!”

  1. Anche io l’ho apprezzato molto, Godzilla vs Burocrazia, in cui Hideaki Anno ha utilizzato molte delle sue critiche classiche alla società. A volte sembra di guardare una puntata di Evangelion con Godzilla al posto degli Angeli, eppure funziona alla grande. Ora la palla è nel campo degli americani, vediamo come risponderanno loro a questa corsa ha chi ha il Kaiju più grosso… “Make Kaiju great again!”, perdonami non ho potuto resistere 😉 Cheers

  2. Non avevo mai visto quel video stupendo, è stato davvero fantasmagorico 😀
    Comunque il Godzilla di Edwards era davvero eccezionale, ma anche quello di Emmerich in ogni caso (passato in tv ieri ed io ovviamente ho rivisto) non era male, anche perché divertenti sono certe scene e fenomenali alcune 😉
    Per quanto riguarda quest’ultimo, la caratteristica che cresce è geniale, non vedo l’ora di vederlo 🙂

  3. Non conosco bene il Godzilla giapponese, il che tradotto vuol dire che non ho mai visto nulla, ma personalmente tra quello di Emmerich e quello di Edwards ho preferito il primo.

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