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Cruxman – ogni supereroe ha la sua croce

Cruxman

Che budget ci vuole per mettere in piedi un film decente di supereroi? Ponendo questa risposta alla Marvel/Disney la risposta sarebbe probabilmente “circa un centinaio di milioni”. Una discreta compagnia indie potrebbe cavarsela con “una quindicina”, Salvatores per “Il Ragazzo Invisibile” si è accontentato di otto mentre Gabriele Mainetti, il regista di Lo Chiamavano Jeeg Robot, potrebbe rispondere “un milione e settecentomila euro”. Dei dilettanti, in confronto a Filippo Grilli e alla GPG Film, che hanno messo in piedi la macchina di Cruxman con appena ventimila euro!

Cruxman

Ovviamente c’è il trucco, ma neanche poi tanto. Quasi tutte le maestranze hanno lavorato senza prendere un euro: la GPG è una associazione no-profit con sede in una parrocchia, nata con l’intento ben preciso di diffondere la cultura, aggregare giovani e soprattutto devolvere tutto il ricavato in beneficenza, e grazie ai loro lavori precedenti sono state finanziate missioni in Africa, scuole professionali in Bolivia, centri disabili, ospedali e anche una comunità di recupero per tossicodipendenti in Italia.

Con queste premesse, confesso che mi aspettavo uno di quei simpatici film pseudoamatoriali ai quali guardo sempre con simpatia, ma che difficilmente possono competere coi film veri.

E invece, Cruxman è un film vero.

Lo si capisce subito, bastano pochi secondi per rendersi conto che le immagini sono belle, la camera si muove benissimo, la fotografia è professionale… Cruxman è un film vero e come tale va giudicato, valutandome obbiettivamente pregi e difetti.

Cruxman

La storia è quella di Don Beppe (Luigi Vitale), un giovane ex militare ora divenuto prete che viene inviato nel paese di origine. All’inizio quasi storce il naso, ma ben presto si rende conto che lì c’è moltissima gente che ha bisogno di aiuto, e che si dovrebbe fare tanto per cambiare le cose. Negli stessi giorni del suo arrivo compare anche un misterioso supereroe, costume rosso e croce sul petto, che difende donne aggredite, sventa rapine, protegge migranti sfruttati, salva bambini maltrattati… fare due più due sembrerebbe evidente, ma forse c’è spazio per qualche sorpresa…

Cruxman è un film ben girato (con qualche dettaglio fuori posto, ma ci torneremo), pensato con in mente un messaggio sociale ben evidente e sorprendentemente anche recitato in maniera ben più che decente. Non manca qualche interpretazione più macchiettistica che avrebbe potuto essere registrata meglio, ma in generale gli attori fanno un lavoro discreto, con una impostazione spesso più teatrale che cinematografica ma sempre di livello accettabile. Vitale da esordiente riesce a tenere sulle spalle un film che lo vede quasi sempre sotto il riflettore e con molti dialoghi anche complessi, quindi bravo soprattutto a lui!

Cruxman

Cruxman è per esplicita ammissione del regista un film per ragazzi, quindi alcune semplificazioni della trama vanno intese in tal senso. Il modello sono i film di Bud Spencer e Terence Hill, quelli dei ceffoni a scopo rieducativo e delle risate. Forse la sceneggiatura avrebbe potuto essere fin da subito più esplicita in tal senso, visto che la prima parte del film comincia in maniera seria, e le prime situazioni più comedy mi hanno spiazzato per qualche minuto. La locandina stessa (bella) mi aveva fatto pensare a un film diverso, e lì per lì non ho capito dove Cruxman voleva andare a parare. Registrando poi le aspettative il resto ha cominciato a scorrere bene, fino al finale sul quale tornerò in seguito.

Il principale difetto di Cruxman, che non inficia la bontà del lavoro fatto, è il ritmo. Per essere davvero efficace nel suo messaggio, Cruxman avrebbe avuto bisogno di un montaggio (il lato tecnicamente più debole del film, onestamente) più serrato, e di tagliare di netto alcune scene. Capisco che produzioni così vivano di lavoro volontario e che sforbiciare impietosamente volti e battute di chi comunque si è impegnato tanto sia difficile, ma si poteva fare qualcosa di più. Una durata di 90 minuti sarebbe stata perfetta, il film sarebbe risultato più agile e i momenti divertenti più vicini tra di loro. Così com’è, qualche momento di noia tra una scena importante e l’altra appare…

Lo stesso difetto va riconosciuto al finale, che ovviamente non svelo ma che soffre decisamente dell’effetto spiegone. Capisco l’intento anche educativo, ma così facendo un colpo di scena che avrebbe potuto essere da “wow” è stato prolungato troppo nel tempo, e i dieci minuti finali risultano davvero ridondanti.

Devo dire comunque che stimo Filippo Grilli, per il coraggio dimostrato (anche nel proporre di recensire Cruxman al Cumbrugliume!) e per il lavoro fatto. La dimostrazione che con impegno e fiducia nei propri mezzi (lui probabilmente direbbe “fede”, ma è uguale :)) si possono ottenere ottimi risultati, e persino andare a giocare nel campo dei grandi senza neppure sfigurare troppo. Date una chance a Cruxman, se la merita tutta 🙂

Voto: **

9 thoughts on “Cruxman – ogni supereroe ha la sua croce”

  1. Bellissimo progetto. Se è ispirato a Bud&Terence tanto meglio. Capisco quello che vuoi dire sul montaggio, ma credo proprio che tu abbia centrato il punto. Perché è chiaro, un film di 90 minuti scorre sempre meglio rispetto a uno di 120!

    Il supereroe sembra uscito dalla serie MASK 😀

    • Valutarlo confrontato a uno Spiderman sarebbe ingeneroso, ma progetti del genere sono comunque interessanti e servono a far crescere un movimento che ha bisogno soprattutto di produzioni così, nate dal basso 🙂

  2. Sì, dai, per essere un’opera di volontariato e destinata alla beneficenza, direi che comunque anche i difetti scompaiono.
    Non lo conoscevo, ottimo 🙂

    Moz-

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