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Oceania Pozzi

Ah, Moana! Che nome meraviglioso, poetico, evocativo. L’ho sempre amato, fin da quando ero piccolo e ancora internet non esisteva, ma una cosa era già ben presente e fissa nei miei pensieri. Sto parlando ovviamente del mare. Moana in lingua maori vuol dire mare, non lo sapevate? Ah pensavate all’altra Moana. Quella che… eh ma siete proprio delle menti perverse, eh! Quasi come quelle dei dirigenti Disney italiani che hanno tanto insistito per cambiare il nome del film, che in originale si chiamava Moana e in italia è stato ribattezzato Oceania, mentre la protagonista ora si chiama Vaiana. Oh, beh!

Che poi se devo essere sincero Vaiana mi fa venire in mente il nome di una vecchia prostituta di Pontassieve o Bagno a Ripoli, di quelle che lavoravano nei casini di una volta. Insomma non sono poi così convinto che cercando Vaiana su google non appaiano cose strane. Tipo quest…

Ah è il MICROFONO DI VAIANA. Pensavo fosse un’altra cosa. Scusate. Forse è meglio se parliamo del film.

OCEANIA

Una recente trasmissione televisiva ha messo in onda i convincimenti di un bizzarro gruppo di persone convinte tra le altre cose che l’Oceania non esiste. Ecco, posso confermarvi invece che c’è. L’ho vista. Sta su Netflix. Ed è il 56mo Classico Disney. Sottocategoria Principesse.

Moan Vaiana è la figlia del capo dell’isola di Motunui, e come tale è destinata a prendere il suo posto al comando, malgrado lei senta invece fortissimo il richiamo dell’oceano. Motunui è un vero paradiso: cibo in abbondanza, tempo splendido, circondato da una barriera corallina che lo separa da un mare difficile da affrontare. Le leggi dell’isola, per non mettere in difficoltà i suoi abitati, proibiscono di andare oltre la barriera… ma Vaiana sembra destinata ad infrangerle. E quando il cibo comincerà a scarseggiare e i pesci lasceranno la laguna decide finalmente che ora non può più tornare indietro, e si mette alla ricerca del semidio Maui (che in originale era doppiato da The Rock), per riconsegnare la gemma che rappresenta il cuore della dea madre Te Fiti che aveva rubato mille anni prima e rompere così la maledizione che lega la sua gente.

COSE BELLE DEL FILM

Tecnicamente è superbo. In più di una occasione, pur guardandolo sul televisore di casa e non al cinema, mi sono trovato a rimanere a bocca aperta. In pochi (tutto sommato) anni l’animazione 3d ha fatto passi da gigante, e qui ci troviamo di fronte a uno dei migliori esponenti del genere. Ricordo che qualche anno fa nelle interviste agli animatori quasi tutti indicavano come loro incubo principale l’acqua… e questo film racconta al 95% vicende che avvengono sull’acqua. Eppure non c’è un momento in cui non sia convincente, realistica ma allo stesso tempo espressiva come un personaggio (non parlante ma molto presente). Le animazioni dei personaggi allo stesso modo sono incredibili, anche quando si va più sul classico come nel caso degli espressivi tatuaggi mobili di Maui, che si muovono sul suo corpo e mi hanno ricordato l’altro classico Hercules.

L’altra cosa che mi è piaciuta tantissimo sono i momenti di azione. Ce ne sono tre in particolare che ho amato: la battaglia finale, la lotta con il gigantesco granchio Tamatoa (in italiano con la voce di Raphael Gualazzi, che comunque non fa un cattivo lavoro) e soprattutto l’assalto del gruppo di pirati/cocchi assolutamente sublime, quanto di meglio si sia mai visto in un film Disney, con un design adorabile che mi ha ricordato Miyazaki e un senso di minaccia palpabile quasi inedito in un film dedicato davvero a tutti.

COSE MENO BELLE DEL FILM

Cantano. Cantano moltissimo. Alla disperata ricerca del nuovo tormentone alla Frozen, ma senza lo stesso successo. E io ho odiato anche le canzoni di Frozen (film comunque splendido – moment musical a parte).

E poi questo è il film Disney in cui più mi è sembrata evidente la formula seguita pedissequamente (parola che non so cosa voglia dire) dalla casa produttrice più potente che ci sia: potenzialità represse che finalmente hanno le occasioni per esprimersi, empowerment femminile, un paio di animaletti carucci e stupidi per il merchandising. Qui ce ne sono due: un pollo di nome HeiHei che è assolutamente ridicolo, ma almeno fa ridere e ha un ruolo nella trama (riserva di cibo di emergenza, anche!) e un maiale di cui nemmeno ricordo il nome che non fa niente tranne far vendere i pupazzi nei Disney store. Che comunque è un mestiere dignitoso che vorrei fare anche io.

IN CONCLUSIONE

Ragazzi è un classico Disney, con tutta la cura che riservano a queste produzioni semplicemente non può venirne fuori un film brutto. Preso nel suo complesso, Oceania ha un andamento un po’ più scontato del solito, ma ha anche momenti di assoluto coinvolgimento che per me lo rendono più che meritevole. Al prossimo però chiediamo agli Slayer di fare la colonna sonora.

10 thoughts on “Oceania Pozzi”

  1. In realtà la Disney puntava a lanciare una serie di sex toys tipo il microfono di Vaiana, che anche solo a scriverlo risulta davvero ambigua come serie di parole 😉 Siamo totalmente d’accordo, molto bello tecnicamente, ma due balle così tutte quelle canzoni, vada per le principesse metallare con gli Slayer in sottofondo, aggiudicati! Cheers

  2. A me sono sembrate meno canzoni, rispetto a Frozen, e comunque il brano più importante – How far I’ll go, o giù di lì – era cantato meglio, in italiano, rispetto a Let it go.

    Riguardo al nome, Vaiana ha troppe lettere in comune con vaiassa e in più trovo ridicolo che non si possa più usare un nome solo perché appartenuto a un’attrice porno.
    Mettiamo al bando anche il nome Franco per i personaggi fittizi, dato che è quello dell’attore porno Trentalance? Bah!

    Tornando al film, carino. Non indimenticabile, ma fa il suo lavoro 🙂

  3. L’inizio del post mi ha fatto ribaltare sulla sedia XD.
    Ancora devo vederlo Oceana, ma mi sa che a gennaio tra Transformers, Bohemian Rhapsody, Ralph e il Grinch mi si accumulerà la roba :D.
    Anche io sono del partito “non amo troppo gli intermezzi musicali”, benché la canzone di punta di Frozen oggettivamente sia molto bella.

  4. Questo ancora mi manca fra i classici Disney.. Mi viene da sorridere pensando a quel fumettista che ha suo figlio piccolo che vuole rivedere Moana/Oceania di continuo, l’avrà visto tipo 20 volte 😀

  5. Bellissimo lei che dà il cinque, nella locandina, a un cazzone d’acqua.
    Non l’ho visto, non mi attira. I classici Disney per me sono fiabe… classiche o almeno classicheggianti. In Australia per me ci sono i Power Rangers 😀

    Moz-

  6. Sì, le canzoni infastidiscono non poco, anche se una di queste è davvero molto bella 😉
    Sulle cose positive hai dimenticato di citare The Rock, senza di lui non avrebbe avuto senso il film 😀

  7. “Che poi se devo essere sincero Vaiana mi fa venire in mente il nome di una vecchia prostituta di Pontassieve o Bagno a Ripoli, di quelle che lavoravano nei casini di una volta.”

    Best commento tecnico della VITA

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