2030 FUGA PER IL FUTURO
Regia di Rob W. King
Con Nicolas Cage, Sarah Lind, Hugh Dillon, Jakob Davies
Titolo originale: The Humanity Bureau
Genere: fantascienza postapocalittica
CANADA, 2018
Durata: 95 minuti
Una decina di giorni fa ci siamo divertiti insieme a Nicolas Cage con il divertentissimo Mom and Dad, ma ora è il momento di tornare seri. È il ritorno del dramma di Nicolas Cage con le tasse, quello che lo costringe ad accettare qualsiasi parte gli venga offerta per tirare su due lire e non dichiarare fallimento. Abbiamo già visto quanto può scendere in basso, ma forse… Forse è il momento di cominciare a scavare.
Entri quindi in scena Rob W. King, regista del Michigan noto (secondo IMDB) per una manciata di serie tv sconosciute e qualche film che nessuno ha visto. Arrivato alle soglie dei sessanta anni Rob W. King si è sentito pronto per fare il passo nel cinema che conta, o quantomeno fa finta di contare. Chi meglio di Nicolas Cage come protagonista del proprio film? Non dice di no, viene via per due lire… Lo sforzo produttivo ha portato nel cast anche altri nomi più o meno noti come Sarah Lind (accanto a Steven Seagal in True Justice), Hugh Dillon (visto anche nel bellissimo Wind River) e Jakob Davies (il Pinocchio di C’era una volta). Il tutto per produrre una specie di action distopico ambientato in una America futura dove l’acqua non contaminata è il bene più prezioso, e le persone giudicate non produttive per la società sono mandate nella riserva di New Eden (*wink *wink). Nicholas Cage lavora appunto per l’ente che deve decidere chi sono queste persone, ma quando si imbatte nel caso di Rachel e del figlio Lucas qualcosa cambia in lui. Prima si fa impietosire a rimandare la deportazione dopo una recita del ragazzo, poi capisce che qualcosa di quello che gli è stato raccontato negli anni non torna, e decide di aiutare i due a fuggire verso il Canada.

In Italia questa robetta è stata rinominata Fuga per il Futuro per richiamare quella dozzina di film di fantascienza/action che ci hanno segnati, da Fuga da New York in poi. La produzione è canadese, ma il problema è che Rob W. King non è Carpenter. Proprio no.
A leggere qualche notizia nei siti stranieri sembra in realtà che The Humanity Bureau sia stato messo in piedi più che altro per spingere una sorta di piccolo film in realtà virtuale (per Oculus Rift e simili) diretto dallo stesso regista e sempre con Nicolino Gabbia. Inutile dirvi che anche questo è stato stroncato senza appello.
The Humanity Bureau è un filmetto senza ritmo, senza fantasia, con una fotografia che più scialba non si può e con una trama a cui si fa un favore a definirla prevedibile. Anche gli attori non ci credono neppure per un secondo e ci mettono il minimo impegno possibile. Forse l’unico che un minimo si salva è il ragazzino, ma l’effetto generale del film è una puntata di Walker Texas Ranger con immagini peggiori e un protagonista meno carismatico.
E purtroppo non ci sono neanche quei “momenti alla Nicolas Cage” che hanno spesso salvato le sue pellicole. È fiacco pure lui. E la cosa è triste.
Credo che l’unico modo per non far piangere più Nicolino sia fare una colletta per pagargli i debiti. Ma forse no, ne farebbe di nuovi. Ci sono sempre nuovi pitoni albini o Lamborghini appartenute a scià da comprare. Forse l’unico modo è aiutarlo nella sua fuga verso il Canada, lontano dalle vessazioni del fisco statunitense. Noi crediamo in lui. Forza!
P.S. La Cagefollia continua inesorabile! Prossimamente passerà dall’interessantissimo Mandy all’apparentemente inutile Looking Glass, e per il 2018 sono già altri cinque i film in rampa di lancio che lo vedono come protagonista!
ahahh sei stato largo con il voto nella recitazione 😀
Sono stato generoso perché voglio bene a Nicola 😀
Oddio no, dopo il disastro con Left Behind l’ennesima cavolata! Cage perché?!
LA risposta è ovvia 😀
E i capelli sono sempre qualcosa di improponibile 😀 Nicolino, fai il terzo di National Treasure ti prego, almeno quelli erano divertenti!
Troviamogli dei registi decenti che sappiano sfruttare la sua follia!
Non faccio in tempo a scoprire dell’uscita di questo film (e del suo impossibile titoli italiano) che non solo lo hai già visto, ma anche recensito, grande! 😉 Lasciati dire che “Fuga dall’IRS” è un titolo geniale, sicuramente meglio di quello Italiota. Aspettiamo tutti “Mandy” con grandi speranze a questo punto 😉 Cheers!
PEr una volta sono fiducioso!