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Lynyrd Skynyrd – God & Guns

Cosa si può pretendere solitamente dal nuovo disco di una band storica, magari con 40 anni di carriera alle spalle? Poco o nulla. Un ascolto piacevole, un album dignitoso, che rispetti i canoni stilistici della storia del gruppo, magari che offra un paio di pezzi che non stonino nel setlist per un paio di tour, per poi lasciare di nuovo spazio ai classici che tutto il pubblico richiede. Una scusa per tornare a fare concerti, insomma.

I Lynyrd Skynyrd sono sicuramente una band storica. Più famosa negli States che da noi in Italia, ma credo che facendo un sondaggio anche qui il 90% delle persone direbbe di conoscere almeno Sweet Home Alabama… oh cazzo, sarà mica per via di Kid Rock?

Tremendi dubbi a parte, God & Guns è senza dubbio una eccezione alla regola di cui sopra. Dodici pezzi ispirati, che non rinnegano la tradizione, con (più di) qualche strizzata d’occhio al passato, specialmente nei riff, ma tenendo i piedi ben saldi nel presente. Ci sono i pezzi autocelebrativi che tanto piacciono ai fans (Southern Ways, Skynyrd Nation), gli sguardi critici alla moderna america (God & Guns, That Ain’t My America), i pezzi piacioni (Little Thing Called You, Unwrite That Song) e pure qualche filler dal flavour un po’ troppo modernista (Floyd), perchè nessuno è perfetto. In tutto questo, a mio parere almeno due pezzi (Unwrite That Song e Simple Life) sono all’altezza dei classici, mentre almeno altri cinque vanno dal più che buono all’ottimo. Confesso di non conoscere il passato recente della band, ma se i Lynyrd Skynyrd si sono sempre mantenuti così in forma… che dire? Wow, complimenti! E pensare che prima dell’uscita del disco due lutti (il bassista Donald Evans e il tastierista Billy Powell) avevano colpito la band…

Il video ufficiale di STILL UNBROKEN!

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