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Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo (Gilliam, 2009)

Parnassus gira per le strade di Londra col suo bislacco carrozzone, in compagnia della sua splendida figlia quasi sedicenne, di un giovane giocoliere e di un misterioso nano senza età. Parnassus ha il potere di scavare nella mente delle persone e far vivere loro i più nascosti sogni dell’immaginario, ma le cose per lui non vanno più bene come una volta. La clientela è scarsa, l’alcool è un demone sempre più presente, ed inoltre il compleanno della figlia Valentina si avvicina. E’ il sedicesimo, e per quella data Parnassus dovrà consegnare l’anima della piccola al diavolo, che in cambio gli aveva donato immortalità e amore… Un misterioso smemorato salvato da un apparente suicidio sarà la chiave di volta per cambiare le cose e dare una svolta alle vite di tutti…

…forse non è così importante raccontare la trama di Parnassus. Forse quello che conta è il vivido immaginario di Terry Gilliam, che se pur non sempre lucidamente dai tempi dei Monty Pyton ci delizia con sogni e incubi che sembrano non avere mai fine. Quello che conta è l’omaggio a Heath Ledger, morto come sappiamo quando il film non era ancora terminato, e “resuscitato” con altre fattezze grazie ai suoi amici Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell, che hanno consentito (sia pure con ovvie e non facili modifiche) a Gilliam di completare il film donando il loro compenso alla figlia piccolissima di Ledger. E Parnassus è proprio un inno alla vita e all’immaginazione che vincono nonostante tutto, nonostante il diavolo, la realtà, la morte. Un film non perfetto ma affascinante, visivamente ricchissimo, sin troppo denso di idee che non sempre sono sviluppate in maniera coerente. Ma questo è Gilliam, che a mio parere da sempre fa film per se e per i pazzi come lui. E che pur senza (forse…) avere stretto patti con il diavolo (interpretato da un sublime Tom Waits, ovviamente) in Parnassus si rivede eccome.

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