Viste le premesse un’altra delle cose che ci si poteva aspettare era che il successo ottenuto risultasse ancora maggiore di quello del film originale. Ma anche se il pubblico, soprattutto in America, ha risposto piuttosto bene, si può dire che non è andata esattamente così…

La storia delle origini del personaggio di Wolverine, mutante dalle unghie retrattili dotato di uno scheletro di adamantio per farne l’arma perfetta, è stata sensibilmente rivisitata rispetto a quella classica del fumetto. Ma ci può stare, in fondo siamo nel 2009 e quello che colpiva quarant’anni fa ora può apparire datato. Il vero problema è che pur con un JAckman che ce la mette tutta per essere in parte e con una produzione che non ha lesinato in effetti speciali manca il film. Il regista Gavin Hood (autore di uno dei premi Oscar più sopravvalutati della storia recente: Il mio nome è Tsotsi) non ci mette nulla di particolare di suo, il cast di contorno (con l’eccezione forse del giovane Gambit) non rimane impresso, la storia è un po’ debole, soprattutto non si scava per nulla a fondo sulle motivazioni dei personaggi. Ok, è un classico popcorn movie, ma anche senza arrivare a mezzi capolavori (tipo Batman Begins) in molti altri film di supereroi si era fatto di meglio. Così, Wolverine va comunque bene per passare una serata… in attesa del sequel. Si poteva fare di più.
Nota: il film è in edicola con il numero uscito oggi di Panorama a 16.90€
Credo che per chi non la ha già, valga la pena comprarlo, sia per il prezzo che per la bellezza del fim
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