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Caravan – l’ultimo numero

E’ sempre triste assistere alla fine di un fumetto, soprattutto quando ti ha preso come mi ha preso questo Caravan, miniserie di Michele Medda giunta alla conclusione con il numero 12. Un finale “non finale” che lascia aperti diversi interrogativi e che forse rimette in discussione anche alcune certezze o presunte tali, e che sicuramente farà discutere… e già nei forum qualcuno storce il naso, qualcuno ipotizza una “seconda serie”… non andrà così.
Non andrà così perché Caravan è stato un fumetto “altro” fin dal numero uno, con la sua scelta ben precisa di narrare la storia di gente normale messa di fronte ad un evento tutt’altro che normale, è stato un fumetto dove per tanti numeri non è successo assolutamente niente… e questo è strano per un fumetto, stranissimo per un fumetto della Bonelli, ma a guardar bene sono stati proprio i numeri di “stallo” quelli migliori. Qualcuno addirittura un piccolo capolavoro di coraggio, per come ci ha fatto conoscere in 96 pagine l’animo di piccoli eroi, antieroi, chi più chi meno meritevole di elogi ma tutti con una storia da raccontare. Un passato, un sogno, un segreto… gente come noi, appunto.
Che fine farà Davide? Cos’è davvero Painted Sky? Qual è la verità? …ma è così importante trovarla?
All’alba il mio amore viene da me

e mi racconta dei suoi sogni,
senza neppure provare ad aprire un varco
nelle trincee della loro oscurità.
A volte penso che non esistano parole,
tranne queste, per dire ciò che è vero.
Ma non ci sono verità fuori dai cancelli dell’Eden.
Bob Dylan, Gates of Eden

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