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Fables – la recensione

Adorate Once Upon a Time? Impazzite per come le fiabe “classiche” sono state destrutturate, i loro personaggi riutilizzati, contaminati, mescolati in un calderone a formare qualcosa di nuovo, di diverso, di unico? E allora perché non iniziate a leggere Fables? 🙂

Fables ha per così dire ispirato molti degli aspetti di Once Upon a Time. Anche nel fumetto (pubblicato per la prima volta nel 2002, lo ricordo) i personaggi della fiabe sono stati costretti nel mondo reale, non per una maledizione ma a causa dell’arrivo di un misterioso Avversario, e devono nascondersi agli occhi dei normali terrestri. Molti vivono sotto copertura a New York, mentre coloro che non possono passare per esseri umani sono costretti all’esilio nella Fattoria, fuori città. Ovviamente anche molti dei personaggi sono in comune, sebbene in ruoli diversi. Biancaneve ad esempio è il vicesindaco e vero leader di Favolandia, il Lupo Cattivo (Wolf) è lo sceriffo e così via. La serie copre molti generi narrativi.. dal fantastico puro, al giallo (come nei primissimi episodi), al thriller, sempre con una spruzzata di comedy. 
Ciò che mi fa preferire Fables rispetto a Once Upon a Time è quel tocco più adulto che alla serie tv è sempre mancato. Ho sempre pensato che OUAT avrebbe potuto essere praticamente perfetta… se fosse stata prodotta dalla HBO 😛 Manca un po’ di sangue, qualche storyline più adulta, e soprattutto un po’ di sesso. In fondo le fiabe classiche hanno spesso avuto un sottotesto profondamente sessuale (e oscuro) che in OUAT manca quasi totalmente, se non a livello appena accennato (alla Fantaghirò o quasi). Non che Fables sia sconsigliabile a un ragazzino, l’autore Bill Willingham mantiene sempre la serie sui binari della decenza, ma non manca qualche scena più violenta e qualche accenno simpatico, ad esempio al Principe Azzurro che è comune a tutte le fiabe, ma non è riuscito a mantenersi nessuna della sue fidanzate (Biancaneve, Cenerentola, Bella Addormentata…) a causa della sua infedeltà cronica ed ora è perennemente sul lastrico, alla ricerca di nuove pollastre da spennare..
I disegni (opera principalmente di Mark Buckingham) sono buonissimi all’inizio, ottimi poi nel prosieguo, e la serie continua in crescendo, e continua anche a vincere premi su premi. Siamo arrivati a 14 Eisner Awards ed è stata definita da IGN la miglior serie a fumetti attualmente prodotta. Non male, no?
In Italia come quasi tutte le opere Vertigo ha avuto una vita travagliata. Iniziata dalla Magic Press, proseguita dalla Planeta De Agostini, ora presa in carico dalla DC/Lion. Siamo a 19 volumi più numerosi spin-off, quindi non è facile recuperarla tutta.. ma può venirvi in soccorso la recente ristampa in formato bonelliano (quindi bianco e nero, ma rende comunque piuttosto bene) distribuita nelle edicole dalla Lion. L’autore ha recentemente annunciato che la serie verrà conclusa con il volume 150 (ovviamente negli USA) ad inizio 2015, mentre la Warner Bros ha annunciato un film sulla serie, che sarà diretto dal regista di Royal Affair Nikolaj Arcel.

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