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Escape Plan, in fuga verso gli anni

Ah, gli anni 80! Periodo d’oro dell’action muscolare senza troppo cervello, ma con un cuore grande e una dose di divertimento impagabile. Io, come tutti coloro cresciuti nella seconda metà del decennio precedente, ho passato infanzia e prima adolescenza imparando a memoria le gesta di Stallone, Schwarzenegger, Mel Gibson, Dolph Lundgren, Steven Seagal, Van Damme, Chuck Norris, Bruce Willis, persino Cynthia Rothrock! Gli action movie degli anni 80 erano semplici, comprensibili da tutti, c’era una netta divisione tra bene e male (sapevi sempre per chi fare il tifo, anche quando gli eroi erano antieroi), esplosioni, calci, pugni, sventagliate di mitra e via dicendo. Erano una figata.
Un mini-sottogenere non troppo battuto anche all’epoca era quello dei prison action movies. Roba tipo Colpi Proibiti, o Fuga da Absolom. O il più bello tra loro, uno dei miei film preferiti con Sylvester Stallone: il sottovalutatissimo Sorvegliato Speciale, che ci offre un Donald Sutherland cattivo da antologia. Bene, Escape Plan è proprio un prison action movie degli anni 80… ma uscito nel 2013!
La trama:
Ray Breslin (Stallone) è un collaudatore di penitenziari. Si fa incarcerare, trova le pecche nel sistema e dimostra la loro esistenza evadendo. Proprio un suo libro sulla sicurezza delle carceri è servita da spunto nella progettazione della Tomba, una nuovissima prigione high-tech dalla quale evadere sembra impossibile. Ray viene assunto proprio per testarla, ma qualcosa sembra andare storto, e i suoi carcerieri non sembrano voler rispettare le regole… lo aspetta una vita in prigione? Per fortuna in carcere incontra Emil Rottmayer (Schwarzenegger), che stringe amicizia con lui ed inizia a progettare una fuga insieme che sembra impossibile…
E’ innegabile che l’attrattiva principale di Escape Plan sia vedere collaborare Stallone e Schwarzenegger. Oggi non è più una novità, I Mercenari hanno riportato in auge gli action movies proprio con il vecchio trucco del team di all-stars, ma viene da pensare a quanto sarebbe stato atteso un film così negli anni 80-inizio 90. Oggi Sly e Schwarzy sono due arzilli sessantenni, ancora capacissimi di dare le paste al 98% dei loro giovani aspiranti sostituti, anche perché con gli anni hanno trovato anche una nuova arma: l’autoironia. Se molte one-liner dei loro vecchi film sono diventate un mito, infatti, è perché erano ASSOLUTAMENTE SERIE, guai a scherzare con il genere, ai tempi, le eccezioni erano rarissime. Oggi invece anche in mezzo a una rissa di proporzioni epiche o al fuoco di mitragliatrici che AL MASSIMO riescono a colpire di striscio i protagonisti ci si possono fare persino quattro risate, tra battute come “combatti come un vegetariano” o “boom” fatti con la bocca prima di fare esplodere la prigione. Non è uno spoiler, dai, è chiaro che nessuna prigione al mondo potrebbe contenere l’urto combinato di Stallone e Schwarzenegger!
A completare il cast, attori di ottimo livello come Sam Neill, Vincent D’Onofrio, Amy Ryan, Vinnie Jones (onnipresente!) e persino 50 Cent. Il supercattivo e Donald Sutherland della situazione è il bravo Jim Caviezel, davvero convincente nella parte (meglio qui che come Gesù Cristo).
Com’è insomma il film? Divertentissimo. Un salto nel passato imperdibile per chi con queste pellicole ci è cresciuto, e un buon film d’azione per tutti gli altri se saranno in grado di spegnere il cervello e non fare caso a insignificanti incongruenze che spuntano qua e la come scale che si riparano da sole, armi senza rinculo o leggende metropolitane prese per vere (nell’altro emisfero l’acqua NON VA IN SENSO CONTRARIO!). Obiettivamente non si tratta di un capolavoro assoluto e anzi, è un film piuttosto fuori moda. Negli USA, nonostante ottime recensioni, è stato un mezzo fiasco al botteghino… ma si è rifatto ampiamente nel resto del mondo (20 milioni di dollari solo in Cina, ad esempio), dove evidentemente c’è ancora bisogno di eroi vecchio stile. Stallone e Schwarzy hanno ancora un pubblico… e sono contento di farne parte anche io 🙂
Voto: *** 1/2

4 thoughts on “Escape Plan, in fuga verso gli anni”

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