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Big Hero 6!

Ok, partiamo subito togliendoci il sassolino dalla scarpa. La canzone del film, scritta appositamente per la versione italiana da Don Joe dei Club Dogo e interpretata da Moreno, è una merda. Una gigantesca, puzzolente, schifosissima merda fumante. E pensare che fino ad ora avevo quasi in simpatia i Club Dogo, se non altro per aver partecipato al porno di culto del 2007 “Mucchio Selvaggio”. Moreno no, Moreno mi è sempre stato sui coglioni, ma qui ha dato veramente il peggio di sé. No, davvero, sentite!

Nella metropoli di San Fransokyo (evidentemente il film è ambientato in una realtà alternativa dove il Giappone ha vinto la seconda guerra mondiale invadendo gli USA. O almeno a me piace pensarla così) Hiro è un giovane orfano genio, ed a soli 14 anni non va più a scuola, sentendo di avere imparato tutto quello che poteva, e preferisce progettare innovativi robot con i quali vincere bot-duelli clandestini. Il fratello, Tadashi, prova a convincerlo ad iscriversi al college con lui, in modo da poter mettere le sue doti al servizio di qualcosa di utile. Gli fa vedere quindi il laboratorio di robotica universitario dove gli fa conoscere i suoi amici e anche Beymax, il tondissimo assistente medico robotico a cui sta lavorando. Hiro si innamora dell’ambiente e decide di entrare al college, ma per farlo deve prima impressionare il professore alla fiera della scienza che si terrà qualche mese dopo. Dopo qualche difficoltà Hiro riesce a trovare il progetto vincente, dei microbot componibili e comandabili con la forza del pensiero, ma proprio quando sembra essere giunto il momento del trionfo scoppia un terribile incendio, Tadashi prova a rientrare per salvare il professore ma finisce anche lui coinvolto dall’esplosione…
Qualche settimana dopo Hiro non riesce ancora a tornare ad una vita normale, ma il casuale ritrovamento di Beymax metterà in moto una serie di eventi che lo porteranno a scoprire i piani di un malvagio supercattivo misterioso, che sono una nuova squadra di supereroi potrà provare a sconfiggere…
Big Hero 6 è la prima trasposizione di un’opera Marvel (il gruppo di eroi, comunque piuttosto diverso dal film, ha anche collaborato con Spiderman ed è stato protagonista di una propria testata inedita – a quanto so – in Italia) da parte della Disney. Cioè, la Marvel è stata acquistata dalla Disney, ma questo è proprio uno dei Classici d’animazione Disney, per l’esattezza il 54esimo della serie, e non una parte del Marvel Cinematic Universe. Anche se pure qui ovviamente non poteva mancare il cameo di Stan Lee. Big Hero 6 è quindi un film che sceglie come pubblico di riferimento quello di giovani e giovanissimi. E… vince.
Guardando la pellicola con occhio adulto sono piuttosto evidenti alcuni difetti. La trama è buonista, i falsi finali sono telefonati, tutti si vogliono bene, ci sono richiami all’estetica manga occidentalizzati a dovere… ma alla fine, il pubblico di riferimento non sono io, 36enne, ma il mio ipotetico figlio o il nipotino. E guardando Big Hero 6 dal loro punto di vista…
– Il character design è splendido, i protagonisti hanno tutti un’identità forte ed evidente anche alla prima occhiata. Semplice ma efficace. E Beymax è assolutamente sensazionale.
– Il film vince nel presentare situazioni ora avventurose, ora commoventi ed ora divertenti senza mai forzarle allo spettatore. Si ride, ci si diverte, si piange (quasi, non è Toy Story :)) e soprattutti si viene coinvolti dalla trama.
– Big Hero 6, come tutti i film Disney e molto più del 99% della concorrenza animata, è una gioia per gli occhi.
Gli incassi sono stati buoni ed ha vinto un Oscar, anche perché la concorrenza era piuttosto scarsina. Un seguito lo guarderei volentieri!
Voto: *** 1/2

3 thoughts on “Big Hero 6!”

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