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Storie talmente pazzesche che quasi quasi ci credo

Storie Pazzesche
Pazzesco, no? Un film argentino ad episodi, che dalla locandina italiana sembrerebbe quasi una vanzinata ma in realtà è una dark comedy, comunque un film da ridere… si, con il marchio di Almodovar, ma non trovate che sia PAZZESCO che un film così sia stato candidato agli Oscar?
Io un po’ si.
Storie Pazzesche è l’ultima pellicola di Damian Szifron, regista argentino che almeno a giudicare dai voti di IMDB ha fatto in passato un altro paio di film interessanti, ma che più che altro pare essersi dedicato a scrivere per la tv. Damian ha messo insieme sei storie di varia lunghezza e che apparentemente sembrano avere poco in comune, ma in realtà… in realtà hanno poco in comune, probabilmente il messaggio che tutte intendono veicolare (almeno ripensando a posteriori ai titoli di testa) è che l’uomo, in fondo, è una bestia. Anzi, peggio, visto che non credo che gli animali conoscano il concetto di vendetta che ricorre in tutti gli episodi. Ma andiamo ad esaminarli uno per uno, che tanto cosa avete di meglio da fare?
Pasternak
Il primo episodio ci porta in un aereo, dove per una incredibile coincidenza tutti i passeggeri sembrano avere qualcosa in comune. Ma le coincidenze non esistono, si sa! Pochi minuti, in fondo abbastanza simpatici. Gli attori non sembrano di primissimo piano e la storia sembra quasi una barzelletta. Vabbè, vediamo come va avanti!
I ratti
Quando in una tavola calda di periferia si presenta un uomo che ha distrutto la sua famiglia, la giovane cameriera vede di fronte a sé la possibilità di una attesa vendetta. Uno dei punti bassi del film, una storia nera e di vendetta non dovrebbe avere bisogno del moralismo di fondo che la permea…
Il più forte
Dal punto più basso del film passiamo a quello più alto… due uomini in una strada poco trafficata danno vita ad un vero e proprio duello all’ultimo sangue nato da un semplicissimo sgarro durante un sorpasso. La vena grottesca qui è portata più in alto possibile, alcuni momenti sono quasi tarantiniani ma c’è evidente quel gusto dell’eccesso tutto latino che rende l’episodio davvero divertentissimo!
Bombetta
…e torniamo di nuovo in basso. Szifron prova a raccontare la realtà della vita quotidiana argentina elevando ad eroe un ingegnere esperto in demolizioni che si prende la propria vendetta sulla società che continua a rimuovere la sua auto parcheggiata in divieto di sosta. Dico eleva ad eroe perché credo che quello fosse lo scopo del regista, ma almeno con me l’obiettivo è stato fallito al 100%… l’episodio ha un respiro smaccatamente populista e verrà probabilmente adorato dai vari PEPPECRILLI!!!!111!!!!!1! in giro per la rete. Non sono tra loro. Peccato, perché qui c’è l’attore migliore di tutto il film…
La proposta
Un giovane rampollo di una famiglia ricca investe una ragazza incinta. Lei e il bambino muoiono, lui scappa. Per salvarlo la famiglia propone di addossare la colpa a un fedele dipendente, che verrà lautamente ricompensato… Anche qui, populismo e moralismo imperversano, ed in più ci si mette anche la noia. Potrebbe essere il punto più basso del film se in un paio di momenti non si intravedessero sprazzi di cattiveria vera, quella che avrei voluto vedere in tutto il film. Peccato che il finale ci riporti nello strapiombo…
Finché morte non ci separi
Un matrimonio apparentemente perfetto diventa un disastro quando la sposa scopre nel bel mezzo della cena che lo sposo l’ha tradita con una collega di lavoro… L’ambientazione matrimoniale ben si presta al grottesco spinto, l’andamento è forsennato come i ritmi imposti dal dj alla consolle, la protagonista è davvero brava e lo sposo regge bene il confronto. Ci voleva proprio!
Quindi… arriviamo al giudizio, no?
Perché si?
– Il più forte
– Finché morte non ci separi
– Pasternak (siamo buoni)
Perché no?
– I Ratti
– Bombetta
– La proposta
In conclusione:
Qualche momento interessante, molti noiosi, in generale c’è un’atmosfera davvero troppo populista perché possa promuovere la pellicola nel suo complesso. Anche se in fondo si fa guardare, l’8,2 su Imdb e la candidatura agli Oscar sono davvero misteriosi.
 
Voto: *

2 thoughts on “Storie talmente pazzesche che quasi quasi ci credo”

  1. io lo vidi al cinema tempo fa, l'ho trovato divertentissimo ed ho visto tutta la sala coinvolta come non la vedevo da anni…per quanto riguarda la candidatura all'oscar si ida era nettamente superiore(superiore forse anche a tutti i film americani di quell'anno) ma questo film secondo me un otto pieno se lo merita.

    • Qualche momento mi ha fatto sghignazzare, altri mi hanno fatto incazzare… una pellicola che faccio fatica a giudicare nel suo complesso

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