WAYWARD PINES
Fox, 1 stagione da 10 episodi (da un’ora l’uno)
Proprio in questi giorni FOX ha ufficializzato una seconda stagione, ai tempi che la guardai io doveva essere una serie fine a se stessa e francamente non so se essere contento per una seconda stagione, poche serie mi hanno dato un otto volante di sensazioni come questa.
Ma andiamo con ordine, di grazia.
Ethan Burke è un agente federale e viene spedito in una cittadina dove sono spariti due suoi colleghi, un uomo e una donna, in quella che pare un’indagine di routine. Il povero Ethan invece si trova suo malgrado coinvolto in un incidente e si sveglierà proprio nell’ospedale di Wayward Pines. Cittadina sfacciatamente carina, prati verdi e boschi rigogliosi incorniciano quello che sembra essere un posto perfetto, fin troppo perfetto, finché, piuttosto in fretta, anche Ethan capisce qual è l’unico grande difetto: nessuno può uscire dalla cittadina, per nessun motivo. Mai.
Succedono molte cose durante la permanenza di Ethan Burke a Wayward Pines, molte delle quali terribili, mantenendo il filo narrativo per diversi tratti su ottimi livelli. L’opera non è originale ma copre con i suoi dieci episodi le prime due parti della trilogia di Blake Crouch (autore da oltre 1 milione di copie vendute in 20 lingue, nella top40 di amazon kindle per molto tempo, insomma non proprio un novellino) e lo fa col piglio giusto, senza mai avventurarsi in un ritmo troppo alto e costruendo bene i colpi di scena.
O almeno lo fa piuttosto bene per i primi 5 episodi.
Sapevamo già che dietro a tutta questa serie c’è molto più cinema del solito, partendo dal produttore/regista/sotuttoio M.N.Shyamalan fino a chiudere con due attori noti come Matt Dillon e Carla Gugino. Ora, questa è gente che ha vinto premi, che conosce il cinema, quello vero, le grandi distribuzioni e va da sé che sommando tutto (libro molto venduto, regista alla moda, attori famosi) uno si aspetta una gran serie, qualcosa che ridefinisca i canoni. Invece no.
Shyamalan continua ad usare il suo più grande potere: creare una gran suspance per niente e anche questa volta crea metà serie davvero buona e poi tira via come se avesse fretta tutto il resto. Va detto che Matt Dillon non lo ha aiutato, mantenendo la stessa faccia quando bacia la moglie o vede esplodere un’auto. Carla Gugino invec prova a tenere in piedi la baracca ma intorno al giro di boa della serie la missione diventa impossibile per tutti. La tristissima morale è la seguente: poteva essere fatta molto meglio di così.
Perché dovreste guardarla? Perché il lavoro di sceneggiatura nei primi episodi è eccezionale, la prima puntata ha un passo da urlo e la piccola comunità cittadina mette davvero i brividi.
Perché non dovreste guardarla? Perché la seconda parte della serie vi farà incazzare, specie se avete visto del buono nella prima.
A me è piaciuta, non tantissimo a dir la verità ma è molto interessante, certamente una seconda stagione non so con quali premesse senza un cast conosciuto, mah vedremo 😉