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Star Trek & Furious – la recensione di Beyond

Star Trek Beyond

Beyond è il terzo capitolo del reboot di Star Trek, o il tredicesimo se contiamo tutti i film della saga, è il primo diretto da Justin Lin (ben 4 capitoli di Fast & Furious), il primo sceneggiato da Simon Pegg (la Trilogia del Cornetto, ignoranti!), il primo senza il povero Leonard Nimoy e come se non bastasse cade pure nel cinquantennale della serie. La cosa ha comprensibilmente lasciato un minimo perplessi i fan… ma alla fine dei conti, chi avrà avuto ragione? Sigla!

E’ o non è uno dei video più belli di tutti i tempi? Eeeeehhhhh… Ma parliamo del film.

Star Trek Beyond poster

Spazio, ultima frontiera…

Diario del capitano, data astrale sarà più o meno il giorno del mio compleanno. Sono triste, lo spazio è infinito e anche gli strani, nuovi mondi sono meno del previsto. Nell’Enterprise tutti trombano, persino Spock, e io sono ridotto a bere liquore di pessima qualità insieme a McCoy. Dicono che il mio vecchio-futuro-me ha-avrà-averavuterà trombato (i verbi si incasinano sempre quando si parla di viaggi nel tempo) centinaia di donne di specie differenti, ma io non batto chiodo dai bei tempi delle orge all’accademia. Su Epsilon Budellidivsma pensavo di aver finalmente rimorchiato una, ma quando le ho tolto il perizoma ho scoperto che aveva la topa spinosa. Dice che ai maschi della loro specie piace così, dice. Accidenti a loro. Comunque mi sono rotto il cazzo di viaggiare a caso quando potrei stabilirmi come vice ammiraglio in una città dalla gravità improbabile e ricominciare a scopare le ventenni, finché il fisico regge…

Interrompiamo le riflessioni del giovane/vecchio Kirk e torniamo al discorso iniziale. Chi avrà ragione? La preoccupazione dei fan era incentrata soprattutto sulla regia di Justin “Crash crash bang boom” Lin, e diciamolo ci poteva stare. In una saga dove l’azione è subalterna alla logica e blah blah le solite menate, uno che è diventato famoso per una saga dove le automobili vanno a velocità sfrenate urtandosi ogni tre secondi e i corpi saltano per aria in direzioni improbabili poteva non starci bene.

Star Trek Beyond Kirk

Domanda: in Beyond ci sono le astronavi che viaggiano a velocità sfrenate urtandosi ogni tre secondi e i corpi che saltano per aria in direzioni improbabili?
Risposta: si. Un sacco. Crash crash bang boom!

Domanda: è un male?
Risposta: cazzo, no! E’ uno spasso!

Il Futuro ha Inizio era un film sul coraggio della giovinezza, sul talento e sulla necessità di cambiare.
Into Darkness era un film sull’importanza del sacrificio.
Beyond è un film sulla necessità di rimanere uniti e su come gli amici possano essere una nuova famiglia per chi ne ha bisogno.

Conosciamo la situazione dei membri dell’Enterprise. Kirk è orfano di padre, la madre è lontana e lui la sente solo saltuariamente, l’unico con cui si confida davvero è McCoy, agli altri membri dell’equipaggio non dice neppure il giorno del suo compleanno. Spock non è orfano solo di madre, ha perso il suo pianeta natale e scopre che anche il vecchio se stesso è morto, la cosa lo spinge ad allontanarsi anche dalla donna che ama, Uhura. Ma anche il resto dell’equipaggio sembra solo… McCoy non ha nessuno, Scott ha solo quel mostriciattolo gommoso che starnutisce acido (segnatevela questa), Sulu ha una famiglia a terra, chi può cerca di dar vita a relazioni all’interno dell’astronave, con successi altalenanti… E’ dura la vita, quando si è costretti a stare cinque anni nello spazio.

Star Trek Beyond 05

A spezzare la routine arriva la richiesta di soccorso di una navetta aliena mentre l’Enterprise si trova per un rifornimento alla base stellare Yorktown, un capolavoro di ingegneria e una delle più popolose della galassia. A bordo della navetta una sopravvissuta sostiene che la sua astronave sia intrappolata in un pianeta dentro una nebulosa, chiede che l’Enterprise si attivi per salvarla ma quando la nave arriva cade in una imboscata… Viene attaccata da un numero enorme di piccole navicelle comandate da Krall, un misterioso supercattivone che è alla ricerca dell’Abronath, un artefatto rinvenuto da Kirk durante una delle ultime missioni che in realtà è una pericolosissima arma biologica…

E insomma, ci sarà da lottare anche stavolta. E i membri dell’equipaggio dovranno ancora una volta imparare a contare gli uni sugli altri.

Who ya gonna call? BLOCKBUSTER!

L’elemento blockbusterone è fortissimo in Star Trek Beyond. Il budget è usato al meglio, Yorktown è assolutamente spettacolare sotto ogni punto di vista, i paesaggi alieni sono splendidi, l’Enterprise è assolutamente fantastica quando entra negli enormi hangar della base stellare. Alcuni momenti sono 100% Justin Lin, tipo Kirk in moto o alcune corse a perdifiato sulle navette più piccole, dove sembra di essere proprio sugli autoscontri. I combattimenti tra navi spaziali sono belli, quelli a terra… fin troppo frenetici e dinamici per i miei gusti, personalmente preferisco quando la telecamera si tira un attimo indietro e lascia spazio agli attori di respirare. Peccato, perché un combattimento come quello tra Jaylah e Manas avrebbe potuto risultare di culto, e invece è un casino. Un casino divertente, ma insomma.

Una delle cose belle di questo Beyond è che finalmente la si smette di citare al passato facendo l’occhiolino (una cosa che Abrams ha provato con Into Darkness ma ha fatto molto meglio con Star Wars). Il merito va soprattutto a Simon Pegg, che sa come si scrivono i personaggi, e i personaggi nuovi del film sono veramente ottimi. Jaylah in particolare è veramente fica, e se posso dire la mia anche meglio di come l’attrice Sofia Boutella è senza trucco. Scusa Sofia, sappi che sei gnocca lo stesso. Comunque il personaggio funziona alla grande perché:

1- ha un look da spaccaculi
2- ha una storia da spaccaculi
3- spacca i culi

Star Trek Beyond

Stessa cosa potremmo dire per il supercattivone Krall/Idris Elba… ok, magari la sua storia non è esattamente spiegata nei dettagli (come fa a riunire quel mega esercito? Perché usa quella tattica a sciame?), ma finalmente abbiamo un cattivo con delle motivazioni forti che non è solo una macchietta. Questo rende il film infinitamente migliore.

Star Trek Beyond Uhura Krall

Il gioco delle coppie

Il tocco di Simon Pegg si vede anche in un’altro aspetto di Beyond: la divisione in coppie. Pegg (col sodale Frost che ha una particina) sa bene come funzionano i buddy movies, e si diverte a dividere l’equipaggio in coppie classiche: lo scazzone e il badass. I momenti più divertenti del film sono quelli che abbinano McCoy a Spock, ma anche Pegg/Scotty si riserva delle scene notevoli insieme a Jaylah, e Kirk fa lo stesso con Checov. L’elemento di forte umorismo è un po’ la vera novità di questo Star Trek, un elemento che è sempre stato presente nella serie ma che era stato messo un po’ in secondo piano nei due capitoli precedenti.

Star Trek Beyond Spock McCoy

Quindi ricapitolando. Star Trek Beyond è divertente, appassionante, ricco di azione, di sentimento, spettacolare, l’ho anche visto gratis con la tessera della Tre quindi che cazzo potevo volere di più?

Ah, si, Alice Eve in bikini. No, Alice Eve non c’è, ma me ne sono fatto una ragione. Gran bel film. Il più divertente della saga!

Alla mia compagna non è piaciuto il finale, ma non ho capito mica perché. Non ascoltatela, le donne sono strane! Guardate Beyond così me ne faranno un altro dedicato al povero Anton Yelchin, probabilmente nel 2019. Lunga vita e prosperità!

Voto: ****

9 thoughts on “Star Trek & Furious – la recensione di Beyond”

  1. Devo dire la verità Michele? Non sono mai stata una grande fanatica di quest saga, ma la oasa migliore per me è la scelta del brano musicale che hai postato!
    Abbraccione e a presto!

  2. Concordo per Sofia Boutella, ma un trucco meno fosforescente sarebbe stato meglio. Era la Gazelle dark di Kingsman Secret Service abbastanza convincente.

    • E’ cosa buona e giusta! Gli ultimi tre sono tutti ottimi, primo e terzo in particolare, mentre dei classici sono imperdibili 2, 4 e 6! …ma guardali tutti!

  3. Ti ho letto solo ora perchè non avevo ancora visto il film. Concordo su tutta la linea, mi consola il fatto che non solo il solo che non riesce a togliersi il pezzo dei Madness dalla testa, me lo cantavo in fila alla biglietteria pensa 😉 Cheers!

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