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The Veil, copritevi gli occhi che è meglio

The Veil Thomas Jane

Primi anni ’80: Jim Jacobs (Thomas Jane) è un santone a capo della tenuta Heaven’s Veil, e guida i suoi tanti adepti in esperimenti con droghe e veleni, cercando l’illuminazione nell’esiguo spazio che separa la vita e la morte. Nel 1985 un suicidio di massa lascia un’unica sopravvissuta, la piccola Sarah (Lily Rabe). 30 anni dopo la documentarista Maggie (Jessica Alba) è ossessionata dalla possibilità di ricostruire cosa è successo quel giorno che ha segnato anche la sua famiglia, visto che a capo della squadra dell’FBI accorsa sul luogo quando ormai era troppo tardi c’era suo padre, suicidatosi qualche tempo dopo… Questo, in soldoni, è l’incipit di…

The Veil

The Veil poster

Di Phil Joanou, con Lily Rabe, Jessica Alba, Thomas Jane
Genere: horror
IMDB

Da un horror come questo, con quella topa incredibile di Jessica Alba e con un resto del cast tutto sommato di buonissimo livello, mi sarei aspettato una cosina dignitosa. E in effetti forse dignitoso lo è, se attribuiamo al termine il significato di “proprio il minimo indispensabile”. Un po’ di found footage, un po’ di apparizioni misteriose, una trama con qualche sorpresina che fa fare qualche urletto. Però cazzo, un film horror che non diverte e non inquieta che senso ha?

The Veil Thomas Jane

Peccato, perché a parte quella topa incredibile di Jessica Alba The Veil aveva almeno un’altra freccia al suo arco: Thomas Jane riesce a dare una interpretazione credibile e non poi così banale del santone, e una ricostruzione diciamo così mistica del massacro di Jonestown poteva portare a qualche intuizione interessante. Invece resta tutto molto meh. E’ proprio il film in sé a non funzionare, al di là di storia o interpretazione o momenti horror, è proprio scritto male. A partire proprio dalla vera protagonista, Lily Rabe, che ha sempre la stessa espressione e al di la di qualche urlo buttato lì non riesce proprio ad esprimere il senso di una donna che dovrebbe essere traumatizzata fin dall’inizio per poi scoprire che le cose sono andate anche peggio di come pensava. I momenti di sviluppo della trama sono fatti sostanzialmente da lei che si ricorda qualcosa e tutti gli altri che le vanno dietro, senza chiedersi per un attimo perché o senza dimostrare di possedere il minimo senso del pericolo. Un’altra cosa che poi mi sta veramente sul cazzo sono i finti momenti di found footage… voglio dire, se un regista sceglie di percorrere questa strada ok, credo che ormai ci sia poco di nuovo da dire ma si può fare. Però un found footage serve anche a portare lo spettatore in un mondo più realistico, meno evidentemente postprodotto, per fare aumentare la credibilità del film… e invece in The Veil Phil Joanou vorrebbe farci credere che i filmati mostrati vengano da vecchie telecamere dell’epoca, ma poi li presenta con qualità perfetta, montaggio professionale, stacchi di inquadratura… no, non va. E’ come se urlasse al pubblico “è tutto finto!”, e così facendo il film semplicemente non funziona.

Poi aggiungiamoci che speravo almeno di vedere Jessica Alba correre terrorizzata in reggiseno e mutandine, e invece niente. E allora a che serve The Veil?

Voto: :P:P:P

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