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Roberto Recchioni: Ya – La Battaglia di Campocarne

Ya di Roberto Recchioni

Il pubblico di riferimento dell’esordio nel romanzo di Roberto Recchioni non sono certo io, ormai 37enne. YA è il grido d’incitazione più usato dai giovani protagonisti, ma è anche l’acronimo di Young Adult, la narrativa per piccoli adulti che è ormai il genere più venduto nelle librerie. Ya è un fantasy rivolto in particolar modo ai ragazzi tra i 15 e i 19 anni, e non c’è nulla di male in questo, soprattutto se non impedisce anche a me di divertirmi durante la lettura.

Ya di Roberto Recchioni

Stecco è un ragazzino alto e magro come uno stecco, appunto, che vive nel villaggio sperduto di Zarafa, in mezzo al nulla, ma sogna le storie dei grandi eroi. Sogna l’avventura! Quando la carovana del Granduomo, un eroe leggendario che racconta le sue storie e cerca reclute in giro per il mondo, passa nel suo paese Stecco decide di arruolarsi e di intraprendere il viaggio per Forte Dorsoduro, dove inizierà l’addestramento. Lungo la strada incontra Marta la Brutta, che diverrà sua compagna di vita. Insieme affronteranno anche la loro prima battaglia, quella di Campocarne, che rischia di rimanere anche l’ultima…

Ya è un romanzo di formazione classico che si svolge su due binari paralleli: la cronaca della battaglia e la storia di come i protagonisti vi sono giunti. E’ narrato in modo semplice e lineare, in uno stile diretto ed efficace che porta ad identificarsi veramente con il protagonista. Recchioni ha il grande merito di rivolgersi al suo pubblico senza prenderlo in giro con ammiccamenti, è un romanzo per ragazzi, i protagonisti sono ragazzi e non c’è bisogno di tacere alcune cose o di esagerarne altre, è ovvio che in un romanzo di formazione dovranno apparire la scoperta dell’amore e quella della morte, l’amicizia ed il tradimento, il coraggio ed il terrore, la scoperta e la menzogna… L’ambientazione (che ritornerà in altri due romanzi per una ovvia e prevista trilogia) sembra ben studiata, ma l’attenzione è tutta sui personaggi e sulle storie. Perché sono le storie ad importare veramente…

Ya mi è piaciuto perché pur appartenendo ad un genere di moda non scimmiotta i vari Hunger Games o Maze Runner, mi ha ricordato più i film per ragazzi degli anni 80, Stecco e Marta avrebbero potuto essere due della banda dei Goonies o degli amici di It, il romanzo di Stephen King. Il romanzo di Recchioni si legge in un paio di giorni, è fresco, divertente, semplice, appassionante. Niente di eclatante, ma temevo potesse trattarsi di una operazione più commerciale che altro ed invece l’ho trovato sincero. Sono contento di averlo comprato e mi ha convinto a comprare anche i seguiti. Mica poco!

Voto: *** 1/2

P.S. eppoi la copertina è bellissima

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