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Hulk Logan

Logan

(ecco, qui ci starebbe bene un bel fotomontaggio fatto da un professionista, ma visto che non son capace mi affiderò al buon vecchio Project Murphy…)

Hulk Logan

Watcha gonna do brother, when Loganmania runs wild on you?

I am a real canadian
fight for the rights of every mutant

Beh dai siamo onesti, non qualsiasi mutante. Ma per un mutante in particolare sicuramente sì. Logan è invecchiato, è stanco e ha cominciato ad assomigliare in maniera inquietante a un Mel Gibson settantenne, ma c’è sempre qualcuno che sta peggio di lui. Tipo… beh, il 99% degli altri mutanti, che sono morti. O come Xavier, che ormai soffre di demenza senile ed avendo la mente più pericolosa del pianeta, insomma… forse non hanno tutti i torti a volerlo rinchiudere.

Logan

..papà?

Blood Father Mel Gibson

…oh cavolo, e questo con chi l’ho concepito?

Perché i mutanti stanno andando verso l’estinzione? Sembra entrarci qualcosa un virus creato dalla solita megacompagnia malvagia, poi ci si è messo probabilmente anche Xavier stesso (Patrick Stewart bravissimo!) in una delle sue crisi, e insomma gli Uomini Pareggio ((C) Cassidy) ormai resistono solo nei fumetti e nei ricordi di qualche nostalgico. Wolverine è ancora in piedi, perché mica è facile far fuori Logan, nonostante l’adamantio continui ad avvelenare il suo corpo e le capacità rigenerative non siano certo quelle di qualche anno prima. Logan soffre, è invecchiato, non ha più lo stesso fisico e neppure i basettoni. È pur sempre un Mel Gibson invecchiato, quindi un omone non proprio raccomandabile, ma figuratevi che ora si guadagna da vivere facendo l’autista di limousine per ragazzette discinte in vena di far festa (che ovviamente flirtano con lui), allevia dispiaceri e dolori nell’alcool e raccoglie tutte le medicine che può per tenere a bada il cervello di Xavier, tenuto segregato dentro una vecchia cisterna in Messico con l’aiuto dell’altro mutante Calibano.

Logan Patrick Stewart Hugh Jackman

“Non è che mi riporti alla casa di riposo, vero?” “Peggio… molto peggio”

Ma attenzione, il piano della megacompagnia prevede anche una fase 2. E una fase tre, una quattro e via dicendo. Si è appena conclusa la fase 23, quella che prevedeva di controllare il gene X programmandolo dentro dei bambini strappati alle madri. Il problema è che i bambini per definizione non sono esattamente controllabili, specie se si prova a costringerli a diventare armi, così una bella infornata di pargoli con i superpoteri è scappata. È vero che la megacompagnia ha già pronta la fase 24, che pare molto meglio, ma mica si possono lasciare andare in giro così, libere, le prove di un tale fallimento! Alle porte di Logan bussa una infermiera messicana che chiede aiuto per portare una bambina nella misteriosa oasi di Eden, dove dovrebbe essere al sicuro. La bambina non parla quasi mai, ringhia e pare molto difficile da controllare. Poi quando tira fuori gli artigli di adamantio si capisce anche perché. X-23 è figlia di Wolverine, e mena più del padre!

Logan

“Ma chi, io? Ma se sono un angioletto!”

Ora sarebbe facile prendere tutti questi elementi e metterli insieme:

– vecchio eroe stanco e imbolsito
– ancora più vecchio eroe ancora più imbolsito figura paterna per definizione
– figlia che spunta fuori dal nulla
– banda di malvagi che vogliono fargli il culo
– viaggio verso la speranza di salvezza

Insomma il western è servito. Al posto dei cavalli ci sono dei macchinoni che si prendono a sportellate e al posto delle colt artigli di adamantio, ma per il resto è uguale. Come testimoniato anche da immagini come questa.

Logan

Quasi uguale.

James Mangold gioca sul sicuro spendendosi anche la fiche de Il Cavaliere della Valle Solitaria. Fin troppo facile, visto poi che avendo già diretto l’ottimo Quel Treno per Yuma (riguardatelo!) il regista continua a dimostrare un’ottima mano per il genere. Effettivamente in Logan utilizza a suo piacimento molti dei topoi del western crepuscolare, e la vittoria è assicurata. Ma molto più che il western gli interessa raccontare una storia di padri e figli, di tempo che passa, di addio, di speranza.

Logan

Qui per esempio spera che il suo avversario si sia ricordato di tagliarsi le unghie

Lo spunto per Logan viene da una serie a fumetti di qualche anno fa, Vecchio Logan di Mark Milar. In quella i cattivi avevano vinto, Logan era diventanto un pacifista convinto vessato dai debiti contratti con la famiglia Banner (si, quella di Hulk. E il cerchio si chiude)… finché non erano riusciti a farlo incazzare più de dovuto. La premiata ditta UomoGiacomo-UomoOro prende quache spunto per narrare una storia completamente diversa, che però ha le stesse atmosfere e, per una volta, la stessa violenza.

Old Man Logan

Sì perché gli incassoni di Deadpool hanno finalmente dimostrato che si può fare un film di supereroi con le parolacce, il sangue e il bollino “vietato ai minori”, quindi Jackman ha esclamato “ma allora posso farlo anche io! Se solo l’avessi saputo prima!”, e per il suo ultimo film da ghiottone ha tirato fuori gli attributi. Non ci crederete, ma ora quando squarcia pance, mutila sgherri e affetta qua e là il sangue scorre. Scorre a fiumi. E quando a menare è la sua presunta figliastra decenne le cose vanno anche peggio/meglio, vedetela voi dal punto di vista che preferite. Sappiate solo che quando ho visto il film con la mia compagna (anche lei ormai abbondantemente temprata dalle bestialità cinematografiche che le propino) lei ha esclamato “questa bambina quando crescerà avrà dei problemi”.

E proprio questo dovrebbe essere lo spirito di qualsiasi film con protagonisti dei bambini. Creare loro dei problemi quando saranno grandi. Un applausone a Mangold e Jackman, che finalmente ci sono riusciti.

Ora non fraintendetemi, finora ne ho parlato benissimo ma Logan non è il miglior film di tutti i tempi. Ha dei difetti, primi tra tutti una sceneggiatura fin troppo monolitica e un cattivo non sempre all’altezza. Certi passaggi sono fin troppo canonici, il rapporto con Xavier, l’uso dei fumetti, il SPOILER sacrificio di Calibano SPOILER, la fiducia che si guadagna pian piano, i momenti più dolorosi…

Però è un film che ci presenta Wolverine come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio. È un film di rabbia, sangue, azione, dolore, sacrificio, affetto, speranza, botte (tante botte). È un film capace di rendere vivo un personaggio che tutto sommato finora era stato un monolite. È un film che ci voleva. Ci hanno messo un po’, ma si sono fatti perdonare le ultime merdate del ghiottone. Bravi!

Voto: ****

3 thoughts on “Hulk Logan”

  1. Felicissimo che ti sia piaciuto, e grazie per la X-Citazione, ma a questo punto, mi viene da dire, Logan invecchiato è uguale ad Old Mel, e quindi… a Giobbe Covatta! Il cerchio si è chiuso alla perfezione 😉 Cheers

  2. Il miglior Logan di sempre, con una rabbia e una voglia di mutilare che per una volta non è legata solo alla voglia di sangue del pubblico ma è una scelta sensata di sceneggiatura!

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