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Saturday is Sharkday #20: L’Ultimo Squalo

L'Ultimo Squalo

L'Ultimo Squalo poster

Eh, si, si fa presto a dire L’ULTIMO squalo. Enzo G. Castellari è un regista importante, l’ha detto pure Quentin Tarantino e chi siamo noi per sminuirlo, però è stato un bel po’ ottimista, considerato che eravamo nel 1981 e da allora, facendo un breve calcolo approssimativo, di nuovi film con gli squali ne sono usciti circa 738412 (decimale più, decimale meno). In quel periodo i cloni italiani (e non solo – vedi Tintorera) de Lo Squalo (e non solo) impazzavano. Castellari aveva già diretto un paio di anni prima Il Cacciatore di Squali, con Franco Nero (ne riparleremo), film di discreto successo ma che evidentemente era sembrato al regista troppo poco simile all’originale, visto che si trattava sostanzialmente di un film di avventura che aveva al centro l’uomo, e non le bestiole marine. Nel frattempo Ovidio Assonitis aveva portato al cinema Tentacoli, con un cast incredibile (John Huston, Henry Fonda e Shelley Winters) e una piovrona al posto dello squalo di Spielberg, ed era uscito anche Lo Squalo 2. Grande successo anche quello. Ma Castellari poteva fare di meglio, prima di dedicarsi ad una nuova passione negli anni 80: il postatomico (ciclo postatomico? Dai, facciamolo!)…

L'Ultimo Squalo

Che diavolo sta succedendo qui?

L’Ultimo Squalo è… beh, un clone de Lo Squalo. Stavolta piuttosto spudorato. Poco prima di una importante gara di windsurf uno dei partecipanti scompare, ed in acqua viene ritrovata la sua tavola smangiucchiata con segni di dentini piuttosto caratteristici. Che possa trattarsi di uno Squalo? Magari… L’Ultimo Squalo? Ma no, continuiamo come se niente fosse con l’organizzazione, perché mica possiamo far perdere dei soldi a un porto in difficoltà economiche! Intanto uno scrittore esperto di squali e un cacciatore provano ad avvertire tutti del pericolo, e la bestiola si ingrassa mangiando pescatori, in attesa dello scontro finale…

L'Ultimo Squalo

Ora facciamo i conti…

Considerando le due lire di budget ed un cast che insomma, non è il massimo, Castellari fa un piccolo miracolo, e riesce nell’impresa di fare infuriare la Universal. Il film venne distribuito anche in America con due o tre titoli diversi (Great White, The Last Shark, The Last Jaws… in Inghilterra invece fu semplicemente Shark) ed ottenne un successone esagerato, 18 milioni di incassi il primo mese! Quelli de Lo Squalo vero stavano preparando il terzo capitolo, e preoccupatissimi di fare una figura di merda chiesero che quello di Castellari venisse bloccato per plagio. Riuscirono nell’intento. L’Ultimo Squalo finì comunque per incassare uno sproposito in America Latina, Europa ed Asia, e tutti i soldi guadagnati finirono… probabilmente in una sorta di buco nero e in cocaina e prostitute per i produttori, perché il regista non si è certo mai arricchito.

L'Ultimo Squalo

Beh sa caro mio, ormai gli oceani non sono più puliti come quando ero giovane…

Ma com’è questo L’Ultimo Squalo? Direi… nella media. Da più parti è stato definito “il miglior seguito (seppure apocrifo) de Lo Squalo”, ma credo proprio che questo onore debba toccare a qualcun altro. Castellari ci mette tutto il suo mestiere ed il suo stile, ma non riesce certo a dare il meglio di sé come in alcuni poliziotteschi o come nel meraviglioso Keoma (davvero, è un capolavoro! Bisogna che lo riguardi! Ciclo Spaghetti Western?). Non lo aiutano gli effetti speciali ridicoli: in alcune scene (specialmente nella prima metà del film) le mancanze del budget sono mascherate da alcuni accorgimenti registici, ma andando avanti è davvero evidente come Lo Squalo sia un mascherone di gomma fatto neppure troppo bene, e come ci sia un notevole stacco tra le immagini marine di repertorio e il resto delle riprese. Le musiche dei fratelli De Angelis, invece, sono spettacolari come al solito, e contribuiscono notevolmente alla fruizione del film.

Il cast, come dicevo, non è di primissima qualità. Altri cloni italiani hanno avuto possibilità maggiori, ma stavolta Castellari si è dovuto arrangiare con James Franciscus (che dopo una carriera televisiva discreta era da anni in completo declino. Due anni prima aveva recitato anche in Killer Fish di Antonio Margheriti, un film che mi dovrei proprio gustare!) e con il povero Vic Morrow, che morì l’anno successivo in un incidente assurdo sul set de I Confini della Realtà. Dignitosi, ma non molto di più. Alcuni momenti sfiorano il ridicolo, lo squalo cresce e rimpicciolisce tra una scena e l’altra, ha un comportamento piuttosto improbabile e viene cacciato con metodi ancor più improbabili.

Una cosa, comunque, va detta: L’Ultimo Squalo batte Lo Squalo 3-D 200-0. Viva l’Italia!

Altri blog che hanno parlato (meglio di me!) de L’Ultimo Squalo:

Cineraglio
Il Giorno degli Zombi
Il Zinefilo
Odorama Exploitation Movies

4 thoughts on “Saturday is Sharkday #20: L’Ultimo Squalo”

  1. Anche se apocrifo è un bel seguito, non so (e non credo) il migliore del film di Spielberg, ma resta un bel filmetto, Castellari sa il fatto suo, e poi mi è troppo simpatico, quando parla di cinema se ne esce con certe frasi da farti cadere dalla sedia, un grande 😉 Cheers

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