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Dirk Gently – Stagione 2: una consolazione olistica

Dirk Gently BBC America

Il mio primo approccio con Douglas Adams è avvenuto quando ero poco più che un bambino. Mi ero affacciato da poco al mondo della fantascienza dopo aver letto dei romanzi di Asimov, Bradbury e Clarke (insomma: l’ABC della fantascienza!) usciti con l’Unità, e il passo successivo fu esplorare le bancarelle di libri usati alla ricerca di qualcosa di più. Un titolo attrasse la mia attenzione: la Guida Galattica per gli Autostoppisti, nella edizione dei Classici di Urania. Dopo averlo divorato in pochi giorni mi misi subito a caccia dei seguiti e di tutto ciò che Douglas Adams avesse mai scritto.

Guida Galattica per autostoppisti

6000 lire ben spese – e io l’ho preso probabilmente a metà prezzo!

Scoprii ben presto con grande tristezza che Douglas Adams non era uno scrittore molto prolifico. Non certo quanto Isaac Asimov, i cui romanzi e le raccolte di racconti cominciavano a prendere sempre più spazio nella mia libreria. C’erano i quattro romanzi della guida (Praticamente Innocuo non era uscito tra i Classici di Urania – e anche quando l’ho letto in seguito non l’ho mai trovato particolarmente riuscito), il misterioso “The Meaning of Liff” e due storie dell’Investigatore Olistico Dirk Gently, la prima delle quali era stata portata in Italia da Rizzoli nel 1989, ma sembrava introvabile.

Finché finalmente la Feltrinelli non la ritradusse e la ripubblicò nel 1996.

L'Investigatore Olistico Dirk Gently

Era bellissima anche la copertina

Da allora l’ho riletto non so neppure io quante volte. Trovavo il personaggio geniale e soprattutto l’approccio di Adams a quella che in fin dei conti potrebbe ancora definirsi un giallo davvero originale.

Visto quanto adoravo ciò che scriveva Adams e visto che ero già un appassionato di cinema ho sempre pensato “devono assolutamente trarre un film dalle sue opere, sarà la cosa più bella del mondo”.

Douglas Adams è morto d’infarto a 49 anni, dopo una seduta di allenamento in una palestra privata. Forse è da allora che ho in antipatia le palestre. Stava scrivendo il suo nuovo romanzo, Il Salmone del Dubbio, che avrebbe dovuto divenire “il sesto capitolo della saga della Guida, o il terzo Dirk Gently, o qualcosa di completamente diverso”, ma anche l’adattamento cinematografico della Guida per la Disney, che aveva acquistato i diritti nel 1998. Alla fine un film della Guida è uscito davvero, nel 2005, dopo che la sceneggiatura cominciata venne riscritta da Karey Kirkpatrick. Il risultato? Carino, ma insomma.

Guida Galattica per Autostoppisti film

Il principale merito del film è stato probabilmente aver lanciato Zooey Deschanel. Mi accontento, ma si poteva fare di meglio. Al botteghino andò benino ma senza grossi entusiasmi, tanto che le voci sulla produzione di un sequel furono subito stroncate. Nei miei sogni sarebbe stato un nuovo “Guerre Stellari”, ma la verità è che è venuto fuori una cosa completamente diversa da ciò che mi aspettavo, e così non potevo che rimanere parzialmente deluso.

Con Dirk Gently è successa la stessa cosa. La BBC ha prodotto tra il 2010 e il 2012 quattro episodi per la televisione, che non hanno adattato i romanzi ma hanno cercato di interpretarne lo spirito. Il tentativo secondo me era giusto, visto che trasporre le storie di Dirk con un budget tutto sommato risicato era piuttosto difficile. Il risultato? Carino, ma insomma.

Dirk Gently BBC4

Il protagonista (interpretato da Stephen Mangan) era molto azzeccato e perfettamente calato nella parte. La scrittura degli episodi però era un po’ troppo semplicistica, e come sempre l’umorismo di Adams sembrava impossibile da trasporre con efficacia.

Ma la BBC non poteva certo arrendersi, giusto?

Dirk Gently BBC America

Dirk Gently – Agenzia di Investigazione Olistica vede Samuel Barnett (The History Boys) nella parte del protagonista, Elijah Wood (devo davvero dirvi cosa ha interpretato?) in quella del suo riluttante assistente Todd Brotzman e una ambientazione americana. Già questo ha fatto incazzare i fan. I romanzi di Dirk Gently sono letteralmente impregnati di humour inglese, e togliere questo aspetto alla narrazione sembrava un delitto. Anche il fatto che la serie fosse scritta da Max Landis (figlio di cotanto padre, ma noto soprattutto per le sceneggiature del sufficiente Chronicle e del mediocre American Ultra) non sembrava deporre a favore di una corretta lettura di Adams. Troppo diverso il loro modo di concepire l’umorismo, per pensare a un successo. E invece…

Dirk Gently

Oh cavolo, ce l’abbiamo fatta! Non ci credevo neppure io!

E invece la prima serie di Dirk Gently è venuta fuori sorprendentemente bene. Merito di due protagonisti affiatati e di un cast di comprimari azzeccati, ma anche di un’atmosfera di follia che non possiamo dire esattamente uguale a quella creata dallo scrittore, ma che quantomeno ne riprende lo spirito.

E la seconda serie non si è adagiata sugli allori, e anzi ha alzato il tiro.

Dirk Gently

Alla follia della prima stagione viene affiancato un pizzico di magia. Anzi, più che un pizzico: un intero mondo magico! Con due coloratissime fazioni a lottare tra di loro, e il tradizionale mago malvagio a cercare di dominarle entrambe. Se la presentazione iniziale può sembrare infantile… beh, non avete mica tutti i torti, ma abbiate fiducia e continuate a guardare la serie: una spiegazione c’è!

Intanto il mondo magico e quello reale si mischiano. Una casalinga disperata ottiene poteri immensi, un vecchio caso di scomparsa viene preso in carico, segue caos. Tutto collegato, come da perfetta lettura olistica. Poi tornano i malvagi (non proprio preparatissimi) dell’Ala Nera, il Trio Chiassoso ormai guidato dalla sorella di Todd, la cazzutissima Farah Black, etc etc…

Dirk Gently

Torna anche la mia preferita di tutta la serie, ovvero l’assassina olistica Bart Curlish, interpretata da Fiona Dourish, che crede che l’universo le indichi le persone da uccidere. Ebbene è proprio lei ad avere l’evoluzione maggiore tra tutti i personaggi, dimostrando di avere un’anima razionale e persino dei dubbi, oltre all’istinto omicida che l’ha caratterizzata fin qui. Chissà come sarebbe andata avanti la sua vicenda…

Dirk GEntly

Dico chissà perché purtroppo, a meno di improbabili salvataggi da parte di Netflix (che ha distribuito la serie in tutto il mondo), non vedremo mai una terza stagione. La BBC ha cancellato la serie per il budget troppo elevato richiesto in proporzione agli spettatori. Peccato, perché per una volta il risultato non era stato “carino, ma”, ma davvero buono.

Nel titolo ho nominato una consolazione olistica… beh, come Dirk ci insegna tutto è collegato, e non serve concentrare la propria attenzione su una cosa per ottenerla, basta muoversi e il destino (o chissà cosa) ci porterà verso una soluzione. Visto che le cose stanno così possiamo provare a immedesimarci, e a trovare il futuro dei personaggi in altri film, in altre serie tv, anche non interpretate dagli stessi attori. Basta lasciarci trasportare nella direzione giusta. Sperando in Netflix… e perché no, in una serie tv della Guida Galattica fatta con lo stesso talento, la stessa dedizione e soprattutto lo stesso coraggio dimostrato in questa.

Voto: ****

P.S. Leggetevi anche la bella recensione della serie a opera di Cassidy!

8 thoughts on “Dirk Gently – Stagione 2: una consolazione olistica”

  1. Il primo libro su “Dirk Gently” è una delle robe più divertenti e matte che abbia mai letto, il secondo è più lineare, ma altrettanto divertente. Riducendo il livello di genio (Landis Jr. non è Adams, anche se ha dimostrato di averlo capito) la stessa parabola della serie. Meritava la cancellazione? A mio avviso no. Ma d’altra parte, abbiamo dodici “Divergent” e mezzo film sulla “Guida galattica”, la vita, l’universo (e tutto quanto) rispondono a regole olistiche. Grazie per la citazione! 😉 Cheers

    • Concordo, la seconda serie ha provato ad alzare il livello di follia perdendo un po’ in lucidità… ma perdere serie di questo calibro è un delitto! Dannate regole olistiche…

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