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Big Mouth: ormoni animati

Big Mouth

BIG MOUTH

In onda dal 29 Settembre 2017
Network: Netflix
Genere: commedia animata
Durata: 30 minuti
Numero episodi: 10

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Cosa pensate, che la preadolescenza sia solo girare sulle bmx, giocare con gli amici, scappare dall’occasionale bullo e salvare il paese dall’occasionale demogorgone? Niente di più sbagliato. La preadolescenza è confusione, meraviglia, cambiamenti terrorizzanti. È il trionfo dell’ormone impazzito.

Dietro Big Mouth ci sono la Titmouse Inc. (quelli di Metalocalypse, ve lo ricordate?) e soprattutto Nick Kroll, già voce di Lavanda in Sausage Party e qui interprete del protagonista Nick Birch, dodicenne piccoletto dalla bocca grande che non vede l’ora di raggiungere la pubertà. Il suo migliore amico è Andrew Glouberman, suo coetaneo, ebreo e masturbatore seriale, spinto com’è dal costante stimolo di una nuova invisibile presenza: il mostro degli ormoni, i cui consigli non si rivelano spesso corretti ma che comunque sono difficilissimi da ignorare…

Big Mouth

È facile dire che Big Mouth sposta un altro po’ più in là la soglia del raccontabile. Abbiamo già avuto film e serie tv che hanno parlato di masturbazione, di dipendenza dalla pornografia, di sperma e impulsi, mestruazioni ed erezioni, ma qui l’effetto è moltiplicato dal fatto che i protagonisti sono appunto entrati nell’adolescenza. Tanto che spesso viene da domandarsi come abbiano fatto a fargli raccontare cose del genere.

“Ma non è pedopornografia, vero?”
“Forse ce la caviamo facendo un cartone animato”.

Il fatto che la serie sia animata ha ovviamente aiutato. I personaggi sono colorati e c’è molta fantasia nel modo in cui le loro vicende vengono raccontate. C’è un invisibile mostro degli ormoni e la sua controparte femminile, c’è un intero plotone di fantasmi a cui chiedere consiglio (guidati da quello di Duke Ellington) ci sono viaggi come quello nell’universo del porno che sarebbero stati bene anche in una serie come Futurama. Ma Big Mouth riesce allo stesso tempo ad essere anche davvero realistico, e in qualche modo potremmo dire persino educativo.

Big Mouth

Non che Big Mouth sia un prodotto televisivo per ragazzi che stanno crescendo in questo momento, tant’è vero che è assente scegliendo il profilo Kids. L’ispirazione degli autori nasce dai ricordi dell’adolescenza, e la serie verrà ovviamente più apprezzata da coloro che potranno come loro guardare al passato con sguardo più lucido e la possibilità di ridere degli antichi drammi – si spera – superati. Ma non sono pochi i critici che hanno riconosciuto anche un valore superiore a una serie fatta in questo modo, che non accetta tabù e riesce ad essere al tempo stesso divertentissima.

Al di là del tema, è la caratterizzazione dei personaggi ad essere azzeccata. Ognuno di loro ha una psicologia ben definita, un realismo di fondo, una storia da raccontare. Anche i personaggi secondari più assurdi (il fantasma di Duke Ellington, l’inquietante e fuori dal mondo Coach Steve) riescono a trovare una propria ragion d’essere che va oltre la gag più immediata. È la scrittura di Big Mouth a sorprendere piacevolmente. I problemi di Nick, Andrew, Jessi, Jay e Missy riescono a risultare più veri di quelli fin troppo pesantemente sottolineati di una serie come Tredici.

Big Mouth

Se non siete delle mammine pancine o dei seguaci di Adinolfi, Big Mouth è una serie assolutamente consigliata. Dietro un’apparenza alla Griffin nasconde molto di più, ed è un altra vittoria per l’animazione made in Netflix dopo Bojack Horseman e Rick & Morty.

Voto: ****

11 thoughts on “Big Mouth: ormoni animati”

  1. Devo iniziarlo assolutamente, è da tempo che mi saluta dal paginone di Netflix, me lo tempo per quei momenti morti tra la fine di una serie e l’inizio di un’altra, tanto Adinolfi mi sta sui maroni quindi ben venga questo cartone animato 😉 Cheers

    • Aspetto di conoscere la tua opinione! Non è un capolavoro alla Bojack, ma come serie da momenti morti è perfetta… e dopo tre puntate ti troverai come me a fare maratona del resto della serie 😉

      • Ho visto le prime tre puntate ieri, ho dovuto interrompere solo perché dovevo uscire, altrimenti le avrei viste tutte è bellissimo! 😉 Cheers

  2. Venduto! In fondo è una cosa molto realistica, ci siamo passati tutti…sono sicuro che troverò molti punti di contatto con la mia adolescenza :D, molto più che in tante altre serie.

    ps Il mostro degli ormoni e il ragazzino con gli occhiali, di primo acchito, mi hanno ricordato il figlio di Stan Smith e Roger di American Dad 😀

  3. Wao, questo me lo sparo (si dice così di una sega, no?^^)
    Interessante l’argomento, specie per me che sono fan sfegatato della masturbazione.
    Ovvio che sia un prodotto destinato a un pubblico maturo, se ho ben capito cavalca l’onda di analoghi show… 🙂

    Moz-

  4. Mi è capitato sul tubo per caso (in inglese ci sono tutti gli episodi) ma non mi ha preso molto, forse stanno esagerando coi cartoni per adulti (ho provato anche quello col cane satanico ma dopo qualche episodio mi ha stufato, poi uno con dei boy scout adulti, molto strano, entrambi troppi volgari – e detto da me è un paradosso) e il troppo con me ha sempre stroppiato. Sta avendo l’effetto manga, fino a che erano pochi li amavo, poi sono diventati un’infinità e mi sono allontanato del tutto. Non so come faccia a resistere ancora con la DC.
    Comunque ho visto proprio l’episodio della passera parlante.
    Forse dopo questa tua recensione gli darò una seconda possibilità, mi hai incuriosito con l’universo porno!

    p.s. Rick and Morty è della Adult Swim, non Netflix (che mi pare si occupi solo dell’edizione italiana).

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