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Un caso di cretinismo premeditato? Trenta anni di Cobra!

Cobra

Quante cose si imparano, cercando informazioni sui classici della nostra infanzia? In occasione del trentennale della sua uscita nelle sale italiane mi sono riguardato Cobra, e dopo la visione sono andato a consultare le pagine Wikipedia e IMDB del film, dove ho scoperto una cosa che probabilmente sapevate già tutti, ma non si finisce mai di sorprenderci, giusto? Stallone, probabilmente all’epoca l’attore americano che garantiva il più alto incasso ai botteghini, era stato ingaggiato come protagonista per uno degli altri grandi classici del periodo: Beverly Hills Cop. Vi immaginate Axel Foley con il volto di Stallone? Bene, toglietevelo dalla testa, perché Stallone aveva accettato la parte a patto di poter intervenire pesantemente nella sceneggiatura, riscrivendo un sacco di scene e trasformando la commedia action per eccellenza in un film molto più serio, duro e violento. Un’altra richiesta era di cambiar nome al protagonista: visto che Stallone voleva che fosse soprannominato Cobra, propose che Foley divenisse Cobretti. Beverly Hills Cobra!

Beverly Hills Cobra

Photoshop level: MAX

Le modifiche richieste avrebbero alzato notevolmente il budget del film, così dopo lunghe riflessioni i produttori decisero di ripartire da capo, offrendo la parte a Eddie Murphy, allora star del Saturday Night Live e agli esordi della sua carriera come attore cinematografico. Ma a Stallone il materiale scritto per il film piaceva tanto, così decise di appiccicarlo sopra la trama di un romanzo di una scrittrice americana, A Running Duck di Paula Gosling, i cui diritti erano stati acquistati qualche anno prima dagli studios per due lire. Il risultato fu Cobra!

30 Anni di Cobra

Cobra non è sicuramente tra i film più apprezzati di Stallone (ok, è diretto da George Pan Cosmatos, ma il regista stesso ha ammesso di aver più volte lasciato campo libero al protagonista), RottenTomatoes retroattivamente gli ha dato un punteggio del 13%, Morando Morandini l’ha definito “un caso di cretinismo premeditato” e nel 1987 è stato nominato a ben 6 Razzie Awards (senza vincerne nessuno, va detto). Gli sono stati rimproverati mancanza di ironia, troppa violenza, un’etica fascista. Negli anni, però, è diventato un film di culto. Guardate Drive, il film di Nicholas Winding Refn con protagonista Ryan Gosling tanto amato dalla critica (e da me). Il personaggio di Gosling è un duro, guida una vecchia auto, si sbarazza dei cattivi con notevole aplomb e porta sempre in bocca un fiammifero. Chi vi ricorda? Ma è ovvio: Marion “Cobra” Cobretti, personaggio del quale sia Refn che Gosling sono grandi fan.

Cobra

Se provo a riguardare i primi dieci minuti del film con occhio critico, mi pare evidente che Refn non solo adori Cobra, ma l’abbia anche usato come fonte di ispirazione non solo per Drive! Guardate la fotografia, l’uso dei colori, la sagoma nera della moto su sfondo rosso, i titoli di testa, la prima entrata in scena di Cobra, il suo look, il modo di camminare… tutto è studiato, ricercatissimo, perfetto fin nei dettagli. Guardate anche il montaggio da videoclip del set fotografico di cui è protagonista Brigitte Nielsen, o il finale nella fonderia… Non è difficile capire perché un perfezionista come Refn l’abbia adorato.

Cobra Brigitte Nielsen

Il perfezionismo di Cobra è il risultato della maniacalità di Stallone, uno che a questo progetto ci credeva, e tanto. Il suo obiettivo era creare un Ispettore Callaghan aggiornato al decennio reaganiano, uno che parla poco e quando parla sputa frasi epocali (con le citazioni di Cobra si potrebbe riempire un libro), un duro che ti guarda storto e che è insofferente quando gli si parla di regole. L’ispirazione a Dirty Harry è evidentissima anche per la scelta del cast, visto che a Eastwood vengono rubati due comprimari fondamentali come Remi “Gonzales” Santoni e Andrew Robinson. Ma il centro del film è solo Marion (che era il vero nome di un altro duro a cui Stallone si è ispirato, John Wayne) Cobretti, apparentemente il perfetto duro per i film d’azione degli anni 80. Uno su cui costruire un franchise più moderno di quello del vecchio Rambo e più universale di quello di Rocky. Ma sebbene il film non sia stato un flop, non è stato neanche il successo strepitoso che Golan, Globus e Stallone stesso si aspettavano, e così il seguito previsto non vide mai la luce, e Stallone passò al personaggio più umano e proletario del camionista di Over the Top.

Cobra

Ma perché Cobra non ha funzionato? Sono convinto che se un film così uscisse oggi, noi grideremmo al miracolo. Un personaggio così iconico, apparentemente monodimensionale ma capace di sorprese, è perfetto per un cinema citazionista come quello dei nostri giorni. Nel 1986, probabilmente era troppo. Troppo convinto, troppo violento, troppa azione, troppe frasi ad effetto, troppo Stallone. L’effetto è stato di tenere lontana una buona parte del pubblico. Se ci pensiamo bene, Cobra a malapena ha una trama che vada oltre “Stallone salva la ragazza e uccide i nemici”. C’è una fin troppo smaccata critica ai giudici e un sostegno ai poliziotti (anche se è peculiare che proprio una poliziotta sia la talpa dei cattivi), c’è l’assurda e confusa setta delle belve della notte, che vorrebbe punire l’Occidente corrotto e criminale e cambiare il mondo, ma non si capisce bene come. Ma il tutto è sommerso da primi piani di Cobretti con gli occhiali da sole, Cobretti che guida la macchina (la vera macchina di Stallone, una meravigliosa Mercury del 1950), Cobretti che spara, Cobretti che fa innamorare di sé Brigitte Nielsen, Cobretti che spicca un chilometro sopra tutti i suoi colleghi, amici o avversari.

Quella di Stallone è stata un po’ una follia narcisistica. Tutto è studiatissimo, dalla pistola che usa agli iconici occhiali da sole, dal fiammifero al pugnale usato dal Night Slasher, poi usato come modello per repliche ricercatissime dai collezionisti, come era stato già fatto per quello di Rambo.

Cobra Brian Thompson

Due parole per la Bestia della Notte, probabilmente l’unico altro personaggio a spiccare nel mucchio, grazie alla sfida finale, al pugnale ma soprattutto alla faccia incredibile di Brian Thompson, uno assolutamente perfetto per la parte del cattivo pazzo, così tanto perfetto che praticamente non è riuscito a fare altro per tutta la vita. Thompson tralaltro ha finito per dirigere un paio di anni fa una specie di parodia di The Expendables, che ironizza su quanto sia difficile lavorare con le grandi star del cinema d’azione. Il film si chiama The Extendables, ci sono anche Mark Dacascos e Kevin Sorbo, e sembra una roba assolutamente folle, la voglio vedere!

Cobra

Torniamo a Cobra, e al suo essere talmente perfetto da apparire una parodia di sé stesso. Non è un caso se il film è stato un relativo insuccesso ai botteghini ma poi è stato vendutissimo in homevideo, divenendo un cult. Cobra è il classico film da guardare e riguardare, da mandare indietro per riapprezzare i momenti più assurdi, le battute più incredibili, anche solo le espressioni immutabili del suo protagonista.

cobra07

Esiste un altro film anche di Stallone che abbia dato vita a tante frasi celebri, usate da chiunque sia della nostra generazione?

“Qui la legge si ferma, e comincio io!”
“Tu sei il male, e io sono la cura!”
“Tu puzzi, lavati!”
“Non devo mica fare la spesa!”
“Sei già il passato!”
“Sai qual è il tuo problema, sei troppo brutale!”
“Bada a come parli, c’è il pubblico!”

…e potremmo proseguire. Prendete il film, mettetelo su un minuto a caso e avrete una grossa possibilità di trovare una frase che vi farà ridere, vi esalterà, vi verrà voglia di appuntare e riutilizzare domani.

Il film è così anche perché Stallone si è fatto prendere dal panico, e poco prima dell’uscita ha tagliuzzato quasi 40 minuti di girato, trasformando un film che durava due ore in uno di 84 minuti. Secondo alcuni, questi tagli sono serviti ad evitare un divieto ai minori ancora più stringente, ma a giudicare da quanto è rimasto nella pellicola e da alcuni dettagli mi viene da pensare che la verità sia nell’altra ipotesi, ovvero che il minutaggio ridotto avrebbe consentito uno spettacolo in più al giorno, con conseguente aumento degli incassi. Cobra, così, si è trasformato in una pellicola dal ritmo frenetico, incalzante, con alcuni problemi di continuity, ok, senza un vero background psicologico nemmeno per il protagonista, ok, ma un film che va dritto e veloce come un treno, macho, minimalista, spettacolare.

cobra06

Il problema di Cobra del 1986 è anche il punto di forza di Cobra nel 2016. Stallone all’ennesima potenza. Il badass all’ennesima potenza. Cobra è già parodia di se stesso.

E noi amiamo Cobra.

Voto: ****

Partecipano alla celebrazione anche…

La Bara Volante di Cassidy ci trasposta nel 1986
Il Zinefilo racconta storia e curiosità sul film
IPMP presenta la locandina italiana dell’epoca
Il videocommento di Evit di Doppiaggi Italioti

9 thoughts on “Un caso di cretinismo premeditato? Trenta anni di Cobra!”

  1. Vero, sembra che Cobra sia stato scritto da uno Stallone metacinematografico con l’intento di prendere in giro Stallone stesso 😛
    Beverly Hills Cobra sarebbe stato un film incredibile 😀

  2. Concordo, sul tuo pezzo e sul fatto che “Beverly Hills Cobra” è un titolo veramente cazzuto 😉
    Avevo letto (e dimenticato) le odi sperticate di Refn per “Cobra”, in effetti la fotografia ultra saturata, e il protagonista ultra tamarro di “Drive” arrivano proprio da qui 🙂 hai ragione anche sul fatto che se questo film, uscisse oggi, verrebbe acclamato, basta vedere cosa è successo con “Kung Fury”, giusto per fare un altro titolo che deve più di qualcosa a “Cobra” 😉 Cheers!

    • Mah onestamente Cobra ha dei momenti di regia talmente pezzenti da fare il giro… dubito verrebbe osannato, si prende troppo sul serio.
      Kung Fury a me è parso una sonora cagata, con rispetto parlando.

  3. […] Cobra è uno di quei film dagli aneddoti e dai dietro le quinte che sono molto più interessanti del film stesso, quindi per questo blog tour vi consiglio un paio di letture, in primis l’articolo “Cobra: trent’anni di cura”  (sul blog Il Zinefilo) che ha preparato il blogger Lucius Etruscus, divulgatore di questo sconosciuto anniversario, e anche Cassidy dal blog La Bara Volante commemora le trenta candeline del film con una sua recensione completa intitolata Cobra (1986): Qui gli anni ’80 si fermano e comincio io. Si unisce al “blog tour” persino Il Cumbrugliume con una retrospettiva sul film: Un caso di cretinismo premeditato? Trenta anni di Cobra! […]

  4. Ottimo comprendere che esiste una parodia de I Mercenari! 🙂
    Cobra, per me un cult. Mi fa strano leggere che non sia stato, all’epoca, un cult immediato… dopotutto erano gli anni ’80 e tutto era già fico a prescindere.
    Non sarà che il motivo sta nel fatto che ha atmosfere anni ’70?

    Moz-

    • Sarai felice di sapere che ne esistono anche una versione al femminile, Mercenaries (con Cynthia Rothrock, Brigitte Nielsen, Vivica Fox Zoe Bell e Kristanna Loken!

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